Playoff NFL: le imprese “impossibili” di Saints e Chargers

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Keenan-Allen_postLe virgolette nel titolo sono d’obbligo: sia perché nello sport non si sa mai (specialmente in una partita secca), sia perché Saints e Chargers non possono realmente dirsi già fuori dai playoff. In generale, il tema comune a questi playoff sembra essere quello della sfida generazionale tra quarterback: la vecchia guardia (Manning, Brady, Brees e Rivers) contro la nuova (Newton, Kaepernick, Luck e Wilson), con la reale possibilità che a spuntarla sia quest’ultima. Andiamo ad analizzare (e, ovviamente, a pronosticare) le quattro partite di sabato e domenica, secondo turno della postseason NFL: Patriots-Colts e Broncos-Chargers (per la AFC), Seattle-New Orleans e Carolina-San Francisco.

Patriots-Colts: Indianapolis, come ben sanno i lettori di questo blog, arriva a questa partita per il rotto della cuffia, grazie alla strepitosa rimonta di 28 punti ai danni dei Chiefs. Da quell’incredibile risultato nasce la domanda fondamentale per questo match: i Colts ne avranno avuto in dote più entusiasmo o più stanchezza? Entrambe le squadre hanno assenze di peso in attacco e dovranno fare i conti con il gelo artico in cui giocheranno, per cui conterà molto l’esperienza e la capacità di eliminare i turnover: chi tiene la palla costringe l’altro ad aspettare a bordo campo con 15 gradi sotto zero. I Patriots giocano in casa, sanno bene come si gioca in quelle condizioni, sono più esperti e, globalmente, più forti. Ma dall’altra parte c’è una squadra con il miglior talento di tutta la NFL, Luck, e che ha rimontato 28 punti solo sette giorni fa… Malgrado questi “ma” conclusivi dico Patriots, forse anche largamente.

Broncos-Chargers: tra una squadra con 13 vinte e 3 perse (che in più gioca in casa) e un’altra con 9-7 chi scegliereste? Senza dubbio la prima, no? Ma se vi dicessi che l’ultimo scontro diretto, giocato solo tre settimane fa, è stato vinto dall’altra… non iniziereste ad avere qualche dubbio? La situazione tra Broncos e Chargers è esattamente questa. I Broncos sono una macchina da football, costruita per vincere e stravincere; i Chargers sono fuori da ogni pronostico, loro ancora qui e almeno tre squadre sulla carta più forti già alle Hawaii. Anche qui si giocherà nel gelo più profondo e sarà davvero difficile per i quarterback mantenere il tocco di palla. Decisivi, a mio parere, saranno i primi due quarti: se Denver riesce ad andare subito in vantaggio vedo problematica una rimonta, per un attacco basato sulle corse come quello dei Chargers. In questo caso, Denver potrebbe anche dilagare e chiudere la pratica senza patemi. Se invece San Diego riesce a contenere l’attacco di casa e ad “addormentare” la partita, i Broncos corrono qualche rischio. Possibilità remota, comunque, per cui dico Denver.

Seattle-New Orleans: l’ultimo scontro diretto tra queste due squadre, alla tredicesima giornata, è finito in carneficina, con un sonante 34-7 in favore dei Seahawks. Difficile che sabato vada in scena lo stesso film, ma certo Seattle è ancora largamente favorita. I Saints, con il loro spumeggiante gioco aereo orchestrato da Brees, stavolta non avranno di fronte la volenterosa ma inesperta difesa degli Eagles, bensì una delle migliori difese della NFL, prima negli intercetti (28 in 16 partite). Lo scontro-chiave, a mio parere, sarà quello tra la linea difensiva di Seattle e quella offensiva di New Orleans: se gli ‘Hawks riusciranno a mettere costantemente sotto pressione Brees, i Saints non avranno via di scampo. In caso contrario, in un duello senza tatticismi a colpi di bordate tra i due qb, i muscoli e la freddezza di Brees possono mettere sotto chiunque, Wilson compreso. Ma, non credendo che Seattle lasci la difesa negli spogliatoi, dico Seahawks.

Carolina-San Francisco: partita equilibratissima e molto difficile da pronosticare. Due squadre che hanno chiuso la regular season con lo stesso record (12-4), equilibrate e guidate da qb giovani che sanno sia lanciare che correre (e benissimo) in prima persona con la palla in mano. La difesa dei Panthers ha una pericolosa prima linea e un linebacker protagonista di una grande stagione come Luke Kuechly; i 49ers possono vantare il miglior quartetto di linebacker della NFL, con tre convocati al Pro Bowl (Bowman, Harris e Brooks) e un quarto, Aldon Smith, che è stato il miglior difensore della scorsa stagione. In attacco, Cam Newton ha cifre sensazionali, migliori di quelle di Kaepernick, ma quest’ultimo ha certamente intorno a sé compagni più forti (Gore, Davis, Crabtree e Boldin sono un altro quartetto da Hall of Fame) e ha dimostrato a Green Bay di essere già un “animale da playoff”. Per tutte queste ragioni prevedo una partita decisa all’ultimo minuto, se non secondo, e allora seguo il cuore e dico San Francisco.

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Gianluca Puzzo

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