Playoff NHL ’17: Predators a sorpresa, spettacolo a Montreal

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Tutte le serie del Divisional Round dei playoff NHL hanno aperto i battenti, alcune hanno già disputato anche gara 2: molti i risultati da pronostico ma una grande sorpresa su tutto, la vittoria dei Predators in gara 1 a Chicago. Tra le prestazioni personali, spiccano le 51 parate di Jake Allen, portiere dei Blues, in gara 1, oltre alle due reti, purtroppo inutili, di Zach Parise per i Wild. Vediamo come di consueto la situazione nel dettaglio.

WESTERN CONFERENCE
CHICAGO BLACKHAWKS – NASHVILLE PREDATORS: 0-1 (0-1 nella serie)
Tre uomini di Chicago si scontrano fortuitamente in mischia e Arvidsson realizza con un tocco sotto porta una rete quasi a freddo (neppure 8′ del primo periodo) che decide il match. Il portiere dei Predators, Pekka Rinne, blocca ben 29 tiri avversari e i suoi compagni si immolano in una difesa strenua fino agli ultimi decimi di secondo, quando gli Hawks sfiorano per l’ennesima volta il pareggio con una mischia furibonda. Ma Chicago non sfonda, e stanotte gara 2 è da vincere a tutti i costi.

MINNESOTA WILD – ST. LOUIS BLUES: 1-2 (OT), 1-2 (0-2 nella serie)
I Blues sbancano due volte il ghiaccio del Minnesota, ponendo una seria quanto sorprendente ipoteca sulla qualificazione. Gara 1, mercoledì, è stata di “uno contro tutti” di Jake Allen, portiere di St. Louis, contro il fuoco di fila dell’intero attacco dei Wild. A impressionare non è stata solo la quantità, alla fine i tiri parati saranno ben 51, ma anche la qualità della prestazione di Allen, autore di almeno cinque salvataggi miracolosi. I Blues erano passati in vantaggio a metà del secondo periodo con Sobotka, per poi resistere a oltranza e capitolare solamente a 23 secondi dalla sirena finale per mano di Zach Parise. Lì l’incantesimo di Allen sembrava essersi rotto, ma in overtime Minnesota riprendeva a scontrarsi contro un muro impenetrabile, finendo per incassare il gol decisivo da Edmundson, bravo a finalizzare una splendida azione di Tarasenko dopo quasi 18′ di supplementari.
48 ore dopo, ancora Edmundson e Parise (su doppio power play) a segno nel secondo periodo, quindi la rete decisiva di Jaden Schwartz a 2’27” dalla sirena finale a portare anche gara 2 dalla parte dei Blues.

ANAHEIM MIGHTY DUCKS – CALGARY FLAMES: 3-2 (1-0 nella serie)
Power play decisivi nella gara 1 tra Ducks e Flames, visto che ben 3 dei 5 gol realizzati sono stati segnati in superiorità numerica. Partita appassionante e piena di colpi di scena, con i padroni di casa che la sbloccano con Getzlaf dopo soli 52″ dall’inizio in power play. Calgary reagisce subito e si butta avanti, costringendo Gibson a un paio di parate eccezionali prima di costringerlo a capitolare: pareggia con Monahan in power play e dopo 9’46” del secondo periodo passa addirittura in vantaggio, con Bennett che insacca un assist no-look di Versteeg. I Ducks si risvegliano, ma sono i Flames a dar loro una mano decisiva verso il pareggio, pasticciando con un cambio linee e spalancando un’autostrada verso la porta a Bakell. Giusto il tempo per un altro mezzo miracolo di Gibson e, 3′ dopo, Anaheim torna in vantaggio, ancora in power play, con Silfverberg. Nel terzo periodo non ci sono reti, ma la partita è sempre incredibilmente appassionante, con Calgary molte volte vicinissima al pareggio (l’ultima a 18″ dalla fine) e Anaheim che in contropiede sfiora il quarto. E alla fine una bella rissa da saloon rimanda ogni buona intenzione a gara 2…

EDMONTON OILERS – SAN JOSE SHARKS: 2-3 (OT), 2-0 (1-1 nella serie)
Bella serie, come nelle previsioni, in cui l’esplosiva potenza offensiva degli Oilers deve fare i conti con la solida esperienza degli Sharks. Gara 1 è lo specchio di questi temi: gli Oilers partono a tavoletta e schiacciano San Jose nel suo terzo difensivo, trovando meritatamente il doppio vantaggio, prima con Klefbom e poi con Lucic in power play già nel primo periodo. Edmonton pensa di aver già chiuso la partita e prova a gestirla, ma non è una squadra costruita per quello e non ne ha l’esperienza, cosa che invece non difetta a San Jose, che si rialza d’orgoglio e pianta le tende davanti alla porta di Talbot. Gli Sharks pareggiano subito in apertura di secondo periodo con Ward in power play, quindi dopo 5′ nel terzo pareggiano con Martin in situazione di 4-contro-4. A quel punto i vecchi leoni di San Jose sentono odore di impresa e dominano la partita: si va ai supplementari, ma la resistenza dei padroni di casa dura solo 3’22”, quando subiscono il gol vincente di Karlsson.
Gara 2 è meno appassionante ma ugualmente sorprendente, visto che la vittoria per 2-0 degli Oilers arriva con entrambi i gol segnati in inferiorità numerica, una vera rarità a questi livelli. Stavolta gli Oilers, rimasti scottati dalla doppia rimonta subita in gara 1, partono molto più guardinghi, dando così il via a una partita senza particolari accelerazioni. Il punto di rottura arriva dopo soli 42″ del secondo periodo, quando Joe Pavelski combina un pasticcio colossale sulla linea blu, spedendo in rete Kassian. Molto più bella la rete in shorthanded di Connor McDavid, che dopo 10’31” dell’ultimo periodo si invola in fuga solitaria e fulmina Jones.

EASTERN CONFERENCE
MONTREAL CANADIENS – NEW YORK RANGERS: 0-2, 4-3 (OT) (1-1 nella serie)
In gara 1 i Rangers, guidati da un Lundqvist strepitoso tra i pali, giocano la partita perfetta, tenendo altissimo il ritmo e il pressing e difendendo senza farsi assediare. Montreal è spiazzata dall’atteggiamento degli ospiti e non riesce a trovare, se non a sprazzi, le contromisure per imbrigliarli. New York passa dopo neppure 10′ di gioco con Glass, bravo a tirare subito dopo un faceoff vinto ma con Price un po’ colpevole sul suo palo. Il raddoppio arriva a 70″ dalla fine, quando Grabner chiude la gara sfruttando la rete lasciata vuota da Montreal per tentare l’assalto al pari.
I Canadiens affrontano gara 2 con tutt’altro spirito, com’era facile prevedere, ma malgrado questo i Rangers arrivano a 17″ da uno 0-2 nella serie che li avrebbe fatti arrivare al Madison Square Garden certamente più tranquilli. Invece sono usciti con le pive nel sacco, crollando sul più bello e cedendo poi in overtime. Ma andiamo con ordine nel raccontare questa spettacolare partita: ad aprire le segnature ci pensa Petry dopo soli 4′, che manda Montreal sull’1-0 sfruttando un disco recuperato con caparbietà da Gallagher dietro la porta. Sempre nel primo periodo arriva il pareggio di Grabner su disco perso dalla difesa e il nuovo vantaggio di Montreal, con Byron ancora servito da Gallagher. I Rangers costruiscono occasioni a catena, sia negli ultimi secondi del primo periodo che all’inizio del secondo, vedendo i loro tentativi sbattere su Price o sui pali. Lo strameritato 2-2 arriva per mano di Rick Nash dopo 10′ del secondo periodo, che fulmina Price con uno splendido tiro dalla media distanza. Neppure 5′ e New York passa addirittura in vantaggio, con Zuccarello che illumina la sua partita fin lì anonima con un tocco vincente sottomisura. Nel terzo periodo i Canadiens si buttano avanti sulla spinta del loro pubblico, esaltando in un paio di occasioni Lundqvist (addirittura una parata senza bastone!), ma trovano il disperato 3-3 a 17″ dalla fine, con un tocco ravvicinato di Plekanec. E a 3″ dalla sirena sfiorano addirittura il 4-3! Si va comunque ai supplementari: i primi minuti sono di marca canadese, con un palo al nono e una parata strepitosa di Lundqvist al dodicesimo, ma poi lo slancio dei Canadiens si affievolisce e tornano fuori i Rangers, dapprima con tre tiri consecutivi ben fermati da Price e poi col palo colto da Nash dopo 15’30”. Ancora 3′ e arriva la rete vincente per Montreal, con Radulov che esce vincitore da una mischia furibonda e manda in delirio i tifosi canadesi, ben consci di essere stati a un passo dal baratro.

OTTAWA SENATORS – BOSTON BRUINS: 1-2 (0-1 nella serie)
I Senators fanno la partita ma sprecano troppo davanti, facendosi ipnotizzare da Rask (26 parate alla fine per lui) e finendo per subire la rimonta finale dei Bruins. Al di là dell rete del vantaggio di Ryan nel secondo periodo, Ottawa ha avuto diverse occasioni, anche in uno contro uno, ma le ha gestite con superficialità, senza la necessaria cattiveria. E alla fine i Bruins hanno presentato il conto, pareggiando con Vatrano dopo 5′ del terzo periodo e segnando il gol-vittoria con Marchand a due minuti e mezzo dalla sirena finale.

WASHINGTON CAPITALS – TORONTO MAPLE LEAFS: 3-2 (OT) (1-0 nella serie)
Un gran primo periodo e uno strepitoso Andersen tra i pali hanno fatto sognare per un’ora i tifosi dei Leafs, guardano i loro beniamini condurre di due reti sul campo dei numeri uno stagionali. Poi ci si è messo di mezzo Justin Williams, uno dei più grandi “animali da playoff” della storia della NHL, che con una doppietta ha tirato fuori dalla buca i suoi Capitals, che da lì in poi hanno dominato, finendo per chiudere all’overtime. Partenza super di Toronto, dicevamo, che dopo 95″ è già in vantaggio grazie a Marner e non ha neppure paura di scazzottarsi con Washington. A 9’44” arriva il raddoppio di Gardiner, dapprima annullato dagli arbitri per interferenza sul portiere e poi (giustamente) convalidato dalla official review. Stadio ammutolito e Capitals confusi da una partenza da incubo. Venendo a mancare il gioco collettivo, devono aggrapparsi ai singoli, e Williams risponde presente, prima con l’1-2 alla fine del primo periodo, poi con il pareggio al sedicesimo del secondo tempo. In quel momento Washington ritrova come per magia tutto il suo furore e le sue geometrie, prendendo in mano il pallino del gioco e non mollandolo più. Andersen compie miracoli a difesa dei pali di Toronto, anche in apertura di overtime sempre su Williams, ma deve capitolare (anche con una piccola responsabilità) sul tiro di Wilson dalla balaustra dopo 5’15”.

PITTSBURGH PENGUINS – COLUMBUS BLUE JACKETS: 3-1, 4-1 (2-0 nella serie)
Columbus ce l’ha messa tutta per impensierire i campioni in carica, ma è riuscita a collezionare solo due reti su 70 tiri in porta in due partite. Troppo concreti i Penguins davanti e troppo in forma Fleury tra i pali (e pensare che tutti davano Murray come titolare…) per concedere qualcosa di più agli avversari. In gara 1 accade tutto nel secondo periodo, quando Rust, Kessel e Bonino (con due assist di Malkin) chiudono virtualmente la questione. In gara 2 Columbus riesce a pareggiare la rete d’apertura di Crosby con Saad, ma già a metà del secondo periodo i Penguins ripassano avanti con Guentzel, per poi chiudere nel terzo con Malkin e Hornqvist (da segnalare i 3 punti di Crosby, con gol e due assist).

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Gianluca Puzzo

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