Manca solo un risultato, quello della gara 7 in programma stanotte a Nashville tra Predators e Jets, per completare il quadro delle Conference Finals dei playoff NHL, sorta di semifinali per la Stanley Cup. E se saranno i Predators a spuntarla, come vorrebbe il pronostico (ma occhio perché i Jets ci hanno già vinto due volte), avremo allora un autentico “parterre de rois”, con le prime quatto teste di serie del tabellone ancora in corsa a giocarsi la coppa di Lord Stanley. Niente sorprese, niente meteore quest’anno. Un orizzonte da sogno per gli appassionati di hockey, da incubo per chi deve invece provare a far pronostici.
A Est sono già allineate Tampa Bay e Washington, con i Lightning che avranno il vantaggio del fattore campo visto il miglior record di regular season. Tampa era partita male contro Boston, perdendo gara 1 in casa, ma si è poi ripresa alla grande, seppellendo sotto 15 reti nelle successive quattro partite le ambizioni dei Bruins, purtroppo per loro decimati dagli infortuni nel momento cruciale della stagione. Lo abbiamo già scritto: questi Lightning, quando girano al massimo, sembrano superiori a tutti gli altri. Forse meno spettacolari delle ultime stagioni, ma infinitamente più robusti in difesa con gli innesti degli ex Rangers McDonagh e Girardi.
Da quella parte del tabellone, però, la vera impresa è quella dei Capitals, che hanno finalmente rotto l’incantesimo che li vedeva sempre perdenti con i Penguins. Stavolta ce l’hanno fatta, eliminando in 6 partite gli ormai ex campioni in carica: merito della profondità delle loro linee, di un portiere in grandissima forma come Holtby e di qualche stella appannata in campo avversario (Malkin e Kessel su tutti). Ora che hanno sconfitto la loro bestia nera, questi Capitals devono dimostrare di poter davvero coronare un ciclo con la vittoria finale, e per farlo devono spuntarla su un avversario temibilissimo come Tampa Bay.
A Ovest, la numero uno, Vegas, sta comodamente recuperando in attesa di sapere quale sarà il suo prossimo avversario. Nashville o Winnipeg? I Golden Knights preferirebbero la seconda, manco a dirlo. Non solo perché i Predators avrebbero il vantaggio del campo e, almeno sulla carta, nomi molto pericolosi nel roster, ma anche perché hanno un gioco molto simile a quello di Vegas, fisico e arrembante, con il sospetto di avere un filo di qualità in più. I Jets sono diversi: pigri e ballerini in difesa, si trasformano dalla metà campo in su, divenendo inafferrabili sui pattini e capaci di giocate individuali dalla tecnica sopraffina, di quelle che mandano il sangue agli occhi ai nerboruti difensori avversari. Per questo, pur essendo complessivamente più deboli, i canadesi rappresentano comunque una mina pericolosissima per squadre come Nashville e Vegas. I Golden Knights, comunque, sono in un ottimo momento: hanno segnato 22 reti in 6 partite agli Sharks, usciti davvero ridimensionati da un confronto che, alla vigilia, si pensava li vedesse molto più competitivi. Invece non c’è stato nulla da fare per San Jose: Fleury, tra i pali, ha fatto degli autentici miracoli, e davanti i suoi compagni hanno segnato gol a vagonate. L’impressione è che, qualche che sia l’avversario venuto fuori da gara 7, siano comunque questi Golden Knights i primi favoriti per la finale.