Playoff NHL ’19: Bruins e Blues, la finale in-attesa

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Sweep dei Boston Bruins sugli Hurricanes, mentre St. Louis schianta con tre vittorie consecutive gli Sharks; dopo le sorprese clamorose del primo turno, la finale per la Stanley Cup sarà tra due squadre storiche della NHL.

Questi pazzi playoff NHL edizione 2019 hanno mantenuto il loro trend sorprendente anche nelle Conference Finals, illudendoci che i nostri pronostici valessero ancora qualcosa con la netta vittoria dei Bruins sugli Hurricanes a Est, ma spiazzandoci subito dopo con la scintillante rimonta dei Blues ai danni dei favoriti Sharks nella finale Ovest. Saranno quindi Boston e St. Louis a giocarsi la finale che scatterà il prossimo 27 maggio, con i Bruins favoriti per esperienza e spessore, ma con i Blues ultramotivati dall’idea di alzare finalmente la loro prima Stanley Cup in 51 anni di storia. Vedere i Boston Bruins campioni della Eastern Conference non è certo una sorpresa, visto che sono giunti al ventesimo pennant, ma lo diventa se si considera quello che era il valore delle forze in campo all’inizio di questi playoff. Dal loro lato del tabellone, infatti, si ammassava il meglio della NHL, a partire da Tampa Bay e dai campioni uscenti di Washington, per proseguire con Toronto, gli Islanders e i vecchi leoni di Pittsburgh. I Bruins sono stati bravi a spuntarla ancora una volta, e sempre in sette gare, contro i Maple

Leafs, per poi assistere all’eliminazione di Pittsburgh per mano degli Islanders e al suicidio collettivo di Lightning e Capitals. Al secondo turno, i Bruins hanno spento i sogni di gloria di Columbus (autrice della sorpresa del secolo con lo sweep contro Tampa) in sei gare, e hanno approfittato del clamoroso crollo degli Islanders contro gli Hurricanes per ritrovarsi abbastanza sul velluto in finale. Un romanzo, invece, la stagione dei Blues, che vincendo la finale non solo metterebbero in bacheca la prima Stanley Cup della loro storia, ma diventerebbero anche la prima squadra capace di vincere dopo essere stata all’ultimo posto dell’intera NHL dopo più di 20 partite di stagione regolare. Licenziato il coach d’inizio stagione, Mike Yeo, il 21 novembre dello scorso anno i Blues hanno chiamato al loro capezzale un grande ex giocatore, Craig Berube, che ha impresso gradualmente una sterzata clamorosa: il 3 gennaio 2019 il record di St. Louis recitava ancora 15-22, da allora in poi è divenuto 30-15, conquistando prima un’insperata qualificazione alla post season e ora un ancor più stupefacente biglietto per le Stanley Cup Finals.

Date fiducia a questi giocatori. Hanno lottato, ci hanno creduto e ora eccoci qui a giocarci il titolo.

Craig Berube, coach dei St. Louis Blues

EASTERN CONFERENCE FINAL
BOSTON BRUINS – CAROLINA HURRICANES 4-0 (5-2, 6-2, 2-1, 4-0)
Una serie senza storia, perché i Bruins avevano cambiato marcia già prima di iniziarla, e specificatamente dopo la sconfitta in gara 3 contro Columbus al turno precedente. Lì, sotto 2-1 nella serie, Boston ha ritrovato tutto e tutto insieme: gol e assist dalla prima linea (Marchand, Bergeron e Pastrnak), tenuta difensiva generale e Rask perfetto tra i pali. Risultato: sette vittorie consecutive tra Columbus e Carolina, 26 reti fatte e 9 subite, due shootout. Contro gli Hurricanes, i Bruins hanno straripato nei primi due match casalinghi, giocando poi come il gatto col topo nelle due trasferte successive. Specialmente in gara 3, hanno lasciato il pallino per lunghi tratti ai loro avversari, attendendo il momento giusto per colpirli. Sono anche stati fortunati il giusto, trovando un paio di autoreti casuali, ma hanno poi legittimato il tutto con una sontuosa vittoria anche in gara 4. Inutile nascondersi dietro un dito: sono loro i favoriti di queste Finals.

WESTERN CONFERENCE FINAL
ST. LOUIS BLUES – SAN JOSE SHARKS 4-2 (3-6, 4-2, 4-5 ot, 2-1, 5-0, 5-1)
Difficile definire con esattezza quanto la vittoria dei Blues (con tre successi di fila nelle ultime tre gare) sia dovuta alla loro crescita o al crollo verticale dell’attacco degli Sharks, sgonfiatisi improvvisamente come una gomma bucata. Logan Couture, fino a gara 3 il miglior giocatore di tutti i playoff, non ha praticamente più tirato in porta, idem Karlsson, autore anche di un paio di sanguinosi pasticci difensivi. A quel punto era chiaro come una squadra a trazione offensiva non avesse più armi, e non poteva essere certo il mediocre Jones a tenerla in piedi solo con le sue parate. Un grande successo di squadra, quello dei Blues, capaci nei playoff di mandare in gol ben 18 giocatori differenti. La stella è Tarasenko, autore di almeno un punto in tutte le 6 gare contro San Jose (3 gol e 5 assist totali), ma il fatto che Berube inizi spesso i match con uomini della quarta linea la dice lunga sull’eccellente stato di forma del suo intero roster.

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Gianluca Puzzo

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