Ancora quattro serie aperte nel primo turno dei playoff NHL: Predators-Stars e Capitals-Hurricanes giocano stanotte gara 6, mentre Sharks-Knights e Bruins-Maple Leafs attendono gara 7. Già qualificate Columbus, Colorado, St. Louis e New York Islanders.

Le Divisional Finals, primo turno dei playoff NHL, stanno volgendo al termine; si gioca dal 10 di aprile ma, curiosamente, non conosciamo ancora neppure un accoppiamento di secondo turno. Le quattro squadre già qualificate, infatti, sono collocate ai quattro angoli del tabellone, e non potranno certamente incontrarsi subito tra loro. Stanotte si giocano due gare 6, che potrebbero essere conclusive in caso di vittorie di Washington e Dallas, altrimenti si andrebbe a gara 7, così come faranno domani Boston-Toronto e San Jose-Vegas, già allineate sul 3-3. Fin qui, è stato certamente un primo turno sconvolgente: mai, infatti, le teste di serie numero uno di entrambe le Conference (Tampa e Calgary) erano state eliminate all’esordio, e mai la miglior classificata della regular season era stata eliminata al primo turno con uno sweep (Tampa con Columbus). Poca tranquillità anche per le altre due migliori ancora in corsa, con Nashville che stanotte rischia l’eliminazione e Washington che teme di essere trascinata in gara 7.
Riepiloghiamo comunque nel dettaglio la situazione generale.
WESTERN CONFERENCE
CALGARY FLAMES – COLORADO AVALANCHES 1-4 (4-0, 2-3 ot, 2-6, 2-3 ot, 1-5)
La caduta della migliore a Ovest, conference che tra l’altro ha visto già scomparire entrambe le rappresentanti canadesi (Calgary e Winnipeg). I Flames si erano illusi con la rotonda vittoria in gara 1, ma in realtà la loro difesa lamentava già qualche spiffero di troppo, all’inizio ben controllato da uno spaventoso Mike Smith in porta. Gli Avalanche hanno avuto il grande merito di non demordere, insistendo nel loro hockey offensivo ad altissimo ritmo, resistendo alla frustrazione che sempre comporta il trovarsi davanti un portiere miracoloso. Ne hanno vinte quattro di fila, due in casa e due in trasferta, con le perle delle gare 2 e 4 strappate sul filo di lana in overtime. Una grande sorpresa, quella realizzata da Colorado, valsa qualche giorno di preziosissimo riposo in attesa di conoscere l’avversaria di secondo turno, ancora da designare tra Sharks e Golden Knights, attese domani da una gara 7 all’ultimo respiro.
I ragazzi non si sono tirati mai tirati indietro; siamo rimasti aggrappati alla partita e alla fine abbiamo meritato di vincerla.
Joe Pavelski, capitano San Jose Sharks
SAN JOSE SHARKS – VEGAS GOLDEN KNIGHTS 3-3 (5-2, 3-5, 3-6, 0-5, 5-2, 2-1 2ot)
Come detto, qui si andrà a gara 7. Sembravano spacciati gli Sharks, che dopo aver vinto bene gara 1 si erano visti travolgere per tre partite consecutive dai rinati Golden Knights, tornati a giocare improvvisamente lo stesso hockey irresistibile che lo scorso anno li aveva condotti fino alle Finals. Dopo il 5-0 incassato in gara 4, San Jose sembrava avere davvero un piede e mezzo fuori dai playoff, e invece il grande cuore di questa squadra ha fatto un nuovo miracolo, vincendo 5-2 gara 5 e ieri 2-1 (al 2° tempo supplementare) a Las Vegas, con Jones che, dopo le molte critiche iniziali, è stato capace di parare ben 58 tiri. Gara 7 si gioca a San Jose, ma i Golden Knights potrebbero fare di nuovo il colpaccio.
NASHVILLE PREDATORS – DALLAS STARS 2-3 (2-3, 2-1 ot, 3-2, 1-5, 3-5)
Sotto 3-2, stanotte sul ghiaccio di Dallas i Predators si giocano molto più che una partita: devono vincere per scacciare i fantasmi del fallimento per il secondo anno consecutivo. Ma l’impresa di vincere gara 6 e 7 non è affatto facile, perché finora sono stati gli Stars a mostrare il gioco migliore, ad essere più squadra. I Predators vivono di fiammate individuali e di prevalenza atletica, ma devono salire di marcia per avere ragione di questi tostissimi Stars.
WINNIPEG JETS – ST. LOUIS BLUES 2-4 (1-2, 3-4, 6-3, 2-1 ot, 2-3, 2-3)
Più che entusiasmare i Blues, in questa serie hanno deluso, e molto, i Jets. Le parate miracolose di Binnington non sono un motivo sufficiente per giustificare le amnesie di una squadra che solo in gara 3 ha mostrato tutto il suo repertorio offensivo. E se l’attacco ha le polveri bagnate, non è che restino molte chance a Winnipeg, che ha pagato nei molti risultati a stretto scarto anche l’avere un portiere non sempre all’altezza. Avanti St. Louis, quindi, che affronterà la vincente tra Nashville e Dallas.
EASTERN CONFERENCE
TAMPA BAY LIGHTNING – COLUMBUS BLUE JACKETS 0-4 (3-4, 1-5, 1-3, 3-7)
Si è consumata una tragedia sportiva, in questa serie, con l’uscita a zero degli strafavoriti per il titolo. Altro che consacrazione, dopo la figuraccia rimediata contro Columbus, a Tampa Bay sono iniziati comprensibilmente a volare gli stracci, con il GM Yzerman già sulla strada dell’amata Detroit e coach Cooper che conta i giorni che lo separano dal probabilissimo licenziamento. Una statistica su tutte fotografa il crollo verticale dei Lightning: dopo le 3 reti realizzate in apertura di gara 1, hanno incassato un parziale di 19-5 nelle restanti tre partite e mezza. I Blue Jackets si godono queste settimane di fama e si preparano ad affrontare ben riposati la vincente tra Boston e Toronto, che si stanno “azzannando” fino a gara 7. Ora dovranno dimostrare di valere la pagina di storia dell’hockey che hanno appena scritto.
BOSTON BRUINS – TORONTO MAPLE LEAFS 3-3 (1-4, 4-1, 2-3, 6-4, 1-2, 4-2)
Serie durissima, com’era prevedibile, tra due squadre profondamente diverse come struttura e attitudini, due rivali storiche che non vogliono lasciare strada all’altra nella corsa ai playoff. Gara 7 di capitale importanza, quindi, tanto più che la loro parte di tabellone si è aperta con l’eliminazione pazzesca dei Lightning. I Bruins la giocheranno sul loro ghiaccio, domani, ma questo non sarà di grande tranquillità, visto che i Maple Leafs sono già andati due volte a vincere a Boston (gara 1 e 5). Toronto sta giocando complessivamente meglio, è più propositiva e spettacolare, ma manca di continuità anche nell’arco di una singola partita, e in questi suoi cali improvvisi sono bravissimi ad inserirsi i Bruins, retti dalle parate di Rask e con i soliti vecchi leoni Marchand e Bergeron, capaci di mordere alla prima opportunità.

WASHINGTON CAPITALS – CAROLINA HURRICANES 3-2 (4-2, 4-3 ot, 0-5, 1-2, 6-0)
Questa è l’unica serie tra le otto di primo turno che sta finora seguendo rigidamente il fattore campo. I Capitals hanno vinto tutte e tre le partite giocate finora a Washington, e gli Hurricanes hanno risposto con le gare 3 e 4 ospitate sul proprio ghiaccio. Stanotte si incontrano nuovamente per gara 6, in Nord Carolina, e se tanto mi da tanto gli Hurricanes dovrebbero vincere e guadagnarsi gara 7. Certo è che i Capitals visti in gara 5 sono sembrati un rompighiaccio nucleare russo capace di spaccare in due anche un iceberg, ma finora la continuità non è stata proprio il loro forte. Restano sempre favoriti, ma fossi in loro non rischierei il rodeo di una partita secca.

NEW YORK ISLANDERS – PITTSBURGH PENGUINS 4-0 (4-3 ot, 3-1, 4-1, 3-1)
È calato un po’ mestamente il sipario, in sole quattro partite, su uno splendido gruppo di campioni che ha scritto la storia dell’hockey degli ultimi dieci anni. Così come l’anno scorso avevano abdicato i Blackhawks, ora lo fanno i Penguins, eliminati con uno sweep dagli Islanders che, tolta gara 1, sono sembrati sempre in totale controllo della situazione. Forti di una difesa che ha messo il guinzaglio a Crosby, Malkin e Kessel, i ragazzi di NY hanno gettato le basi ideali per gestire le partite come preferiscono, con contropiedi fulminei e power play ben eseguiti. Questi Islanders hanno davvero impressionato, e potrebbero rappresentare un ostacolo durissimo anche per i campioni in carica di Washington.