La scorsa notte si sono giocate le gare 2 di quattro serie, con moltissime emozioni e ribaltoni. L’unica conferma è la crisi imprevedibile dei Lightning, che ora rischiano seriamente l’eliminazione in Ohio.

La scorsa notte si sono giocate quattro delle otto gare 2 in programma nel weekend, due per ciascuna conference. Il match meno appassionante è stato quello dal risultato più clamoroso, il 5-1 con cui i Columbus Blue Jackets hanno asfaltato le speranze di pronta vendetta dei Lightning. Tra due giorni la serie si sposta in Ohio con il rischio, assolutamente imprevedibile alla vigilia, di non far ritorno in Florida. L’unica vittoria casalinga è stata quella degli Islanders sui Penguins che vale il 2-0 nella serie, così come per il secondo colpo in trasferta dei Blues a Winnipeg. Vittoria esterna, infine, anche per i Golden Knights, che dopo la sconfitta in gara 1 pareggiano la serie e si apprestano ad ospitare a Las Vegas le fondamentali gare 3 e 4.
EASTERN CONFERENCE
TAMPA BAY LIGHTNING – COLUMBUS BLUE JACKETS 0-2 (3-4, 1-5)
Quella di gara 1 non era stata una serata storta: i Lightning sono davvero in crisi. In gara 2 arrivano persino a snaturarsi, giocando una partita tutta colpi e rudezze ed ovviamente finendo per soccombere, visto che non sono attrezzati per quel tipo di hockey. I Blue Jackets passano dopo 6’15” con una bella deviazione sotto porta di Atkinson, quindi raddoppiano in power play. Tampa si fa sentire solo nei colpi in balaustra e nelle risse, ma la sua unica rete arriva in apertura di terzo periodo su autorete di Nutivaara. Il resto è un monologo di Columbus, con Duchene autore di 4 punti (gol e 3 assist). Sembra incredibile, ma la serie può finire in Ohio.
In partite così equilibrate bisogna fare qualcosa di più. Loro lo hanno fatto, noi non ne siamo stati capaci.
Sydney Crosby, capitano dei Pittsburgh Penguins
NEW YORK ISLANDERS – PITTSBURGH PENGUINS 2-0 (4-3 ot, 3-1)
Non si va all’overtime, stavolta, ma al Nassau Coliseum di New York è ancora battaglia tra Islanders e Penguins. Partita splendida, giocata per oltre due terzi a un ritmo pazzesco che ha favorito le occasioni da rete ed ha esaltato i due portieri, Murray e Lehner, autori di diversi interventi d’alta scuola. La partita si apre subito con un palo clamoroso dei padroni di casa e con gli ospiti sotto pressione, soprattutto a causa di due penalità consecutive di Johnson, che li costringe a 4′ di penalty killing da cui escono comunque senza danni. Nel secondo periodo Pittsburgh resiste ancora bene a un doppio penalty killing, poi coglie un palo e infine passa in vantaggio, dopo 10’26”, con Gudbranson dalla distanza. Tre minuti dopo pareggia Bauvillier su rebound, prima che si scateni una rissa che gli arbitri faticano a placare. Anche il terzo periodo inizia a un ritmo pazzesco, ma a sbloccarla per gli Islanders è Eberle, che fulmina Murray dopo una splendida azione personale. I Penguins si gettano in avanti, ma non riescono a mettere a frutto un paio di power play, finendo così per subire il 3-1 da Bailey in mischia. Phil Kessel ci prova fino alla fine, ma trova sempre Lehner attento sulla sua strada. E alla fine, tanto per gradire, scoppia un’altra rissa. A Pittsburgh ne vedremo delle belle.
WESTERN CONFERENCE
WINNIPEG JETS – ST. LOUIS BLUES 0-2 (1-2, 3-4)
Winnipeg mette sul ghiaccio tutto il suo orgoglio, rimontando due volte lo svantaggio, ma la partita la fa per lunghi tratti St. Louis, e la differenza la fanno soprattutto i portieri. I Blues hanno Binnington in stato di grazie, mentre i Jets si trovano Hellebuyck, che ha responsabilità nette su almeno due gol. Sundqvist, doppietta per lui, segna lo 0-1 dopo 5’23”, i Blues colgono anche un palo, ma vengono raggiunti da Wheeler dopo 12′ del primo periodo. Nel secondo tempo Winnipeg segna l’unico vantaggio della serata, con un fantastico one-timer di Laine in power play, ma 4′ dopo i Blues pareggiano su pasticcio del portiere, e ancora 3′ dopo passano in vantaggio con Sundqvist, che approfitta di una difesa canadese a spasso. A 65″ dalla seconda sirena ci pensa Scheifele, in power play, a siglare il 3-3 che riaccende il pubblico. La rete del sorpasso definitivo dei Blues arriva dopo 3’46” dell’ultimo periodo grazie a un tiro dalla distanza di O’Reilly su cui Hellebuyck ha evidenti responsabilità. I Jets non mollano, e negli ultimi minuti schiacciano i Blues nel loro terzo difensivo con un pressing asfissiante, ma Binnington è insuperabile e i Blues volano 2-0 prima dei due match in casa loro.

SAN JOSE SHARKS – VEGAS GOLDEN KNIGHTS 1-1 (5-2, 3-5)
A mia memoria, non ricordo un primo periodo con sei reti, specialmente nei playoff. È quanto è accaduto a San Jose, dove Vegas ha dimostrato di non aver perso l’orgoglio che lo scorso anno l’ha condotta fino alle Stanley Cup Finals. Il primo periodo, come detto, è incredibile: Dopo 6’11” i Golden Knights sono già avanti 3-0, perfino con un gol in short handed. Un massacro, insomma, con il pubblico muto e gli Sharks che sostituiscono il portiere, inserendo Dell per Jones. Vegas forse pensa si aver già chiuso la pratica e si rilassa, fatto sta che in soli 2’8″ gli Sharks segnano tre reti a loro volta, con Couture, Karlsson (un missile dalla lunghissima distanza in power play) e Thornton. Pazzesco.

Il secondo periodo si apre con il vantaggio immediato di San Jose, che viene però annullato per un’interferenza su Fleury. Passano solo 90″ e stavolta segna Vegas, un gol valido, con Stone in power play, per il 4-3. Vegas coglie anche un palo e poi, nel terzo periodo, ci pensa Karlsson in short handed a mettere un margine di sicurezza, che verrà poi ben difeso da Fleury. Ora la serie si sposta a Las Vegas per due partite, inutile dirlo, d’importanza capitale.