A Est gli Hurricanes e i Panthers bissano in gara 2 i successi di gara 1, ma Florida lo fa in trasferta a Toronto, mentre Carolina in casa sui Devils davvero irriconoscibili. Parità invece a Ovest, con la vittoria netta di Dallas su Seattle e quella da showtime degli Oilers a Las Vegas.

Connor McDavid dopo la splendida rete del 3-0 in inferiorità numerica
WESTERN CONFERENCE
DALLAS STARS – SEATTLE KRAKEN: 4-2 (1-1)
Per la prima volta dall’inizio dei playoff Seattle non segna per prima, mostrandosi forse sazia del successo in gara 1 e già con la testa ai due match casalinghi di stanotte e del 9. Gli Stars invece hanno tutte le motivazioni del mondo, per riscattare la sconfitta in overtime di due giorni prima, e dominano il match più di quanto dica il punteggio finale. Il primo tempo è a reti bianche, ma è Dallas a fare la partita; i suoi sforzi vengono premiati dopo 3’42” del secondo periodo, quando Johnston sblocca il match sfruttando un rebound. Passano 5′ e Dallas raddoppia con Dadonov, abile da backdoor. A 9′ dalla seconda sirena la partita pare riaprirsi con la rete del 2-1 di Kartye, ma ci pensa Joe Pavelski, lo sfortunato eroe di gara 1, a rimettere due gol di distanza con una bella rete in power play a 3′ dal riposo. Nel terzo periodo Dallas si accontenta di controllare senza sprecare troppe energie, allunga sul 4-1 con Seguin a 9′ dalla fine, quindi Eberle segna il 4-2 finale.
VEGAS GOLDEN KNIGHTS – EDMONTON OILERS: 1-5 (1-1)
Una Vegas troppo nervosa e rissosa si consegna a suon di penalità al power play più letale della NHL, che regala un primo periodo di abbagliante, autentico showtime che di fatto incanala sui binari canadesi il match, pur con altri due tempi ancora da giocare. Tre reti degli Oilers su cinque arrivano in superiorità numerica, e una, un autentico gioiello, la sigla Connor McDavid addirittura in inferiorità numerica, rubando il puck al playmaker avversario e beffando il portiere con un tocco delizioso. Il primo periodo si gioca a una porta sola (alla fine i tiri saranno 19 a 4 per gli Oilers…): dopo neppure due minuti e mezzo Draisaitl sblocca il match in power play, poco dopo coglie un palo, e dopo 7′ Bouchard, ancora con gli Oilers in superiorità numerica, sigla il 2-0 con un missile dalla lunga distanza. Passano 4′ e arriva la perla di McDavid in shorthanded, seguita a 3’43” dalla prima sirena dal 4-0 con la doppietta di Draisaitl (che in 4 tempi ha segnato 6 reti, ricordiamo). Nel secondo periodo gli Knights sono ancora storditi, molto nervosi, ogni scontro è l’occasione per una rissa, e intanto Edmonton vola sul 5-0 con la doppietta di McDavid, in power play, ça va sans dire. All’inizio del terzo periodo Vegas cambia il portiere, facendo debuttare nei playoff Hill, e trova il gol della bandiera dopo 1’36” con Barbashev. I Golden Knights cominciano finalmente a produrre gioco, ma la partita è ormai compromessa e ci pensa Skinner, con qualche bell’intervento, a bloccare il risultato. Ora si vola a Edmonton per le gare 3 e 4, rispettivamente l’8 e il 10 maggio.
EASTERN CONFERENCE
TORONTO MAPLE LEAFS – FLORIDA PANTHERS: 2-3 (0-2)
Sconfitta grave e amarissima, quella subita in gara 2 dai Maple Leafs, che salutano Toronto col serio rischio di non riuscire a tornare più davanti al loro pubblico. Storia diversa da gara 1 ma stesso risultato, anche se i Leafs avrebbero davvero meritato qualcosa in più, quantomeno di giocarsela ai supplementari. Dopo solo 5’10” gioco, infatti, Toronto è avanti 2-0, grazie alle reti di Kerfoot e di O’Reilly, in power play. Sembrava profilarsi una goleada, insomma, per i canadesi, ma mai dare per finiti questi Panthers, e ne sanno qualcosa i Bruins, eliminati a gara 7 dopo essere stati avanti 3-1. Florida inizia a macinare gioco con continuità, accorcia le distanze con Lundell, viene fermata da un paio di miracoli di Samsonov, ma trova infine il pareggio dopo solo 20″ del secondo periodo, con Barkov. I Maple Leafs accusano il colpo e dopo 46″ incassano anche il gol del soprasso, con Forsling che insacca un brutto disco perso in uscita dalla difesa di casa. A quel punto Toronto si scuote e domina per molti minuti, sia sul finale del secondo periodo che nella prima metà del terzo, ma la bravura di Bobrovski (eccezionale due volte su Tavares) e la traversa le negano la rete del pareggio. I sempre più sorprendenti Panthers volano quindi sul 2-0, con la possibilità di chiudere il discorso sul loro ghiaccio, il 7 e il 10 maggio.
CAROLINA HURRICANES – NEW JERSEY DEVILS: 6-1 (2-0)
È vero che questi playoff, e l’hockey in generale, ci ha abituato a non dare mani nulla per scontato, ma facciamo onestamente fatica a considerare ancora aperta una serie in cui gli Hurricanes hanno rifilato ai Devils un parziale di 11-2 nelle prime due partite. In gara 2 New Jersey ha le sue chance nel primo periodo, quando coglie un palo dopo 4′ e viene stoppata da uno splendido Andersen (che differenza con Lyon!) in due power play e in un 5 contro 3. Mancate quelle occasioni, dal secondo periodo c’è solo una squadra sul ghiaccio: dopo 1’35” Carolina sblocca il match in power play con Kotkaniemi, che raddoppia dopo un minuto e mezzo. Prima della seconda sirena c’è ancora tempo per altre due reti degli Hurricanes, con Staal che chiude uno splendido contropiede corale e con Necas, in 4 contro 4 a 15″ dallo scadere. All’inizio del terzo periodo Wood segna la rete della bandiera per i Devils, poi riprende il monologo degil Hurricanes, con altre due reti di Martinhook in breakaway e di Noesen per il 6-1 finale. Un vero uragano, nomen omen, questi Hurricanes, ma questi Devils sono troppo spenti per essere veri.