
Arrivano i primi risultati a sorpresa, grazie soprattutto a Vegas, che vince gara 1 a Dallas, e ai Maple Leafs, che pareggiano la serie con Boston vincendo in trasferta gara 2. Strepitosi gli Hurricanes, che rimontano da 0-3 gara 2 contro gli Islanders, ed esordio straripante degli Oilers contro i Kings (hattrick di Hyman e cinque assist di McDavid!).
Fine della calma piatta evocata ieri (per nostra fortuna). Nel terzo giorno di playoff NHL arrivano le prime vittorie in trasferta (di Vegas e Toronto), mentre tutte le serie hanno ormai preso il via. Bellissima gara 2 tra Hurricanes e Islanders, mentre a Edmonton Connor McDavid mette su uno show personale di rara bellezza, confezionando cinque assist per i compagni (con tre reti di Hyman).
WESTERN CONFERENCE
DALLAS STARS – VEGAS GOLDEN KNIGHTS: 0-1 (3-4)
La serie si apre già col botto, ovvero Vegas che va a vincere a Dallas con una prova maiuscola per intensità e tenacia. I campioni in carica dimostrano di non essere ancora pronti ad abdicare, e lo fanno ritrovando anche il loro capitano, Mark Stone, che reduce da un’infinità di problemi fisici impiega meno di 90 secondi per ritrovare la via del gol, siglando l’1-0 in power play. Gli Stars reagiscono, trovano il pareggio ma se lo vedono annullare (giustamente) per offside, ma si espongono al controgioco dei Golden Knights, che raddoppiano dopo 8’27” con un bel tiro di Marchessault. Gli ultimi quattro giri d’orologio del primo periodo sono scoppiettanti: a 3’53” dalla sirena Dallas accorcia le distanze con Benn, lanciato in contropiede solitario, poi a -2’09” allunga nuovamente Vegas con Hertl in power play, e infine, a un minuto e mezzo dal riposo, Robertson sfrutta un puck perso malamente da Stone per fissare il 2 a 3 provvisorio. Vegas riparte meglio nel secondo periodo, e ne raccoglie i frutti: un palo di Pietrangelo dopo soli 35″ è il preludio alla rete del 2-4 per gli ospiti, siglata da McNabb. Gli Stars reagiscono ma non riescono a costruire tiri puliti; molte le mischie, che però Thompson riesce sempre a sbrogliare. Proprio il portiere dei Golden Knights è il protagonista negativo della rete di Marchment, dopo 11’36” dell’ultimo periodo, che riavvicina Dallas, ma Vegas gioca d’esperienza ed erige un muro che resiste fino alla fine.
EDMONTON OILERS – LOS ANGELES KINGS: 1-0 (7-4)
Nel bene e nel male sono sempre loro, gli inconfondibili Edmonton Oilers di Connor McDavid e compagni, capaci di regalare sprazzi di hockey divino alternati a vuoti paurosi che consentono agli avversari di avere sempre una possibilità di rientrare. Gara 1 della serie è stata a lungo uno show offensivo, con 82 tiri complessivi (45-37 per gli Oilers), un hattrick (Hyman), un giocatore autore di ben cinque assist (McDavid) e uno di quattro (Bouchard, un difensore). Ovvio come i Kings non potessero uscire vincitori da un tiro al piccione di questa portata, ma malgrado tutto, grazie ai vuoti di cui sopra, sono stati per almeno due terzi di partita in linea di galleggiamento. Primo periodo: dopo neppure 7′ arriva la prima gemma della serata di McDavid, che compie un 360° pazzesco per liberarsi e servire l’assist a Hyman. Tre minuti e arriva il raddoppio degli Oilers, firmato da Henrique. Padroni di casa in gran spolvero anche nella prima metà del secondo periodo, che scappano sul 4-0 con altre due reti firmate Hyman e Nugent-Hopkins (in power play); ma proprio lì, appena sentito il risultato al sicuro, cala la loro pressione sul ghiaccio e i Kings vengono fuori benissimo, dimezzando lo svantaggio con le reti di Anderson e Kempe (più un’altra rete annullata dalla review). Per mettere al sicuro il match a Edmonton occorrono altre due perle, come il 5-2 in power play firmato Draisaitl con uno one-timer pazzesco da posizione angolata, seguito poco dopo dalla tripletta personale di Hyman, sempre in superiorità numerica. Sul 6-2 i canadesi tornano a “sedersi” e incassano due reti evitabilissime, un autogol di Nurse e una rete di Moore su errore della difesa. Siamo 6-4 ma ormai manca poco più di un minuto, troppo poco perché la difesa degli Oilers possa combinare altri disastri. C’è giusto il tempo del 7-4 di Foegele in empty net a 25″ dalla sirena.
Bellissima gara 2 tra Hurricanes e Islanders, mentre a Edmonton Connor McDavid mette su uno show personale di rara bellezza, confezionando cinque assist per i compagni (con tre reti di Hyman).
EASTERN CONFERENCE
BOSTON BRUINS – TORONTO MAPLE LEAFS: 1-1 (5-1 / 2-3)
Con una prestazione di grandissimo orgoglio, e ritrovando tutta la consistenza che non avevano avuto in gara 1, i Toronto Maple Leafs riportano in parità la serie andando a vincere gara 2 al TD Garden al termine di una battaglia emozionante e piena di colpi di scena. I Bruins partono meglio e passano meritatamente in vantaggio con Geekie, in power play, su splendido assist di Marchand. Neppure il tempo di festeggiare, però, e dopo soli 14″ Toronto pareggia, con Domi lestissimo a ribadire in rete un pack stampatosi sul palo. I Leafs salgono di ritmo e sembrano comandare il gioco, ma vengono gelati a 8″ dalla prima sirena da uno splendido one-timer di Pastrnak che fissa il 2-1. Il secondo periodo è combattutissimo, con i due portieri (Ullmark e Samsonov) entrambi grandi protagonisti; Toronto si vede annullare un gol di Bertuzzi per un discutibile high-sticking, ma a 1’34” dalla seconda pausa trova finalmente il meritato pari, con Tavares che in power play sigla il 2-2. Il terzo periodo è davvero palpitante, con entrambe le squadre a caccia della zampata decisiva: Samsonov salva due volte i suoi Leafs dopo un minuto, Ullmark è strepitoso su Robertson dopo 7′. Alla fine, dopo 12′ pazzeschi, la zampata la piazza Auston Matthews, che controlla da campione con una mano un lancio alto e si invola come un fulmine bruciando l’incolpevole Ullmark. I Bruins si gettano in avanti col sangue agli occhi, producendo alcune mischie pericolosissime davanti a Samsonov ma senza ritrovare la via del gol. Tutti a Toronto, con tutto da decidere.
CAROLINA HURRICANES – NEW YORK ISLANDERS: 2-0 (3-1 / 5-3)
Un film epico per gli Hurricanes, un film dell’orrore per NY: ecco le due facce di questa incredibile gara 2. Che gli Islanders non fossero vittime sacrificali lo si era visto già in gara 1, ma certo non avremmo immaginato di ritrovarli avanti 0-3 dopo 24′ di hockey. Nel primo periodo parte meglio Carolina, ma pian piano gli Islanders riprendono in mano le redini del match, segnando dapprima con Palmieri (in 4 contro 4 a -3’38” dalla prima sirena) e poi con Horvat (a -14″ con uno spettacolare one-timer). Inizia il secondo periodo e dopo neppure 4′ arriva la terza mazzata per i tifosi di casa, con Lee che in power play insacca un dribbling e tiro da manuale. Tutto finito? Forse con un’altra squadra, non certo con gli Hurricanes. Che prima del secondo riposo accorciano le distanze con Teravainen (in power play) e colgono un palo a -20″, e poi iniziano il terzo periodo con una carica quasi commovente. Dopo 4′ colpiscono la traversa e poco dopo metà tempo riaprono definitivamente il match con il 2-3 di Jarvis (tiro perfetto nel sette, imparabile per Varlamov). Il pareggio arriva a 2’15” dalla sirena con Aho, che sfrutta l’uomo di movimento in più dell’empty net, ma, davvero incredibile, dopo soli 9 secondi arriva anche il gol del sorpasso! Giusto il tempo del faceoff, poi di rubare il disco in pressione e Martinhook segna il 4-3 (aiutato dallo sfortunato Varlamov, se si porta dentro il puck con il retro del pattino). Pubblico della PNC Arena in delirio totale e Islanders oramai in crisi totale, che si consegnano al 5-3 finale con la rete di Guentzel in empty net, con rissa annessa.