
Sotto di due reti, gli Stars ribaltano e vincono gara 3 grazie alla prima tripletta nei playoff di Jason Robertson, passando a condurre 2-1 nella finale Ovest contro Edmonton. A Est sono in vantaggio 2-1 i NY Rangers, dopo due vittorie consecutive in overtime sui Florida Panthers.
Dopo le vittorie esterne di Florida ed Edmonton in gara 1, entrambe le finali di Conference si sono capovolte dopo le gare 2 e 3, con i Rangers avanti grazie a due durissime vittorie ai supplementari, e con gli Stars che dopo un successo sul filo dell’equilibrio in gara 2 hanno vinto stanotte gara 3 in Canada rimontando due reti di svantaggio, grazie soprattutto alla tripletta realizzata da Robertson.
WESTERN CONFERENCE FINALS
DALLAS STARS – EDMONTON OILERS: 2-1 (2-3 (OT2) / 3-1 / 5-3)
Che squadra, questi Dallas Stars, capaci di ribaltare la finale di Western Conference dopo una dolorosa sconfitta al secondo overtime in gara 1, interpretando le due partite successive con una grinta e una forza di gruppo davvero impressionanti, e vincendole andando a soffocare le migliori sorgenti di gioco degli Oilers, a cominciare dal power play. In gara 2, Dallas passa in vantaggio con Benn dopo 3’39” del primo periodo, ma dopo neppure un minuto deve incassare il pari, siglato da Brown. Lì hanno inizio una decina di minuti di grande predominio degli Oilers, e gli Stars devono ringraziare soprattutto Oettinger che, con alcuni interventi notevolissimi, un paio in mischia e poi su McDavid e Bouchard, tiene i suoi in linea di galleggiamento. Dal secondo parziale in poi, però, la partita cambia faccia, e sono gli Stars a giocarla decisamente meglio, costringendo stavolta Skinner a fare gli straordinari tra i pali. Il match resta comunque in parità fino a 3’41” del terzo periodo, quando la zampata di Marchment, con una deviazione volante, sigla il meritato 2-1 per Dallas, che poi arrotonderà allo scadere con Lindell in empty net.
Tutta un’altra storia gara 3, al Roger Place di Edmonton, con gli Oilers che partono a razzo, mettendo subito alle corde gli Stars: nel primo periodo segneranno due reti (Hyman e McDavid) e creeranno molte altre occasioni, stoppate dall’ottimo Oettinger. Nel secondo parziale Dallas alza il ritmo, mentre Edmonton cade in uno dei suoi purtroppo celebri blackout: in meno di 4′ gli Stars rovesciano completamente il match, prima pareggiando con due reti di Robertson e poi passando addirittura in vantaggio con un gol di Johnston spianato dal solito turnover difensivo canadese. Skinner è eccezionale nel salvare i suoi dalla capitolazione definitiva, bloccando un breakaway, e nel finale Edmonton si scuote, cogliendo perfino il 3-3 con Henrique. I primi minuti del terzo periodo vedono i padroni di casa più propositivi, ma dalla metà in poi è nuovamente Dallas a prendere in mano le redini dell’incontro, prima trovando una strepitosa risposta di Skinner in butterfly, e poi tornando in vantaggio, con lo hattrick di Robertson e il definitivo 3-5 di Heiskanen in empty net a 1’52” dalla sirena.
Che squadra, questi Dallas Stars, capaci di ribaltare la finale di Western Conference dopo una dolorosa sconfitta al secondo overtime in gara 1, interpretando le due partite successive con una grinta e una forza di gruppo davvero impressionanti…
EASTERN CONFERENCE FINALS
NEW YORK RANGERS – FLORIDA PANTHERS: 2-1 (0-3 / 2-1 (OT) / 5-4 (OT))
I Rangers sembrano aver capito che, se vorranno aver ragione di questi Panthers, dovranno lasciare in panca per gran parte del tempo il fioretto e votarsi al sacrificio e alla battaglia fisica, sperando che alla lunga abbiano più energie dei loro rivali, che invece prediligono questo tipo di canovaccio. Su tutto, in questa serie, spicca il duello a distanza tra i due portieri, Shesterkin e Bobrovsky, entrambi in uno stato di forma eccellente, che stanno offrendo ad ogni partita uno spettacolo nello spettacolo.
I primi minuti di gara 2 sono dei Panthers, ma a segnare per primi sono invece i Rangers, che passano dopo 4’12” con una bella azione corale finalizzata da Trochet, cui seguirà una rissa per un colpo gratuito della difesa a Lafreniere a gioco fermo. Il power play susseguente, a vantaggio di NY, porterà due occasioni clamorose dei padroni di casa, sempre fermati da Bobrovsky, e ad uno splendido intervento di Shesterkin su Reinhart, presentatosi da solo davanti alla sua porta malgrado l’inferiorità numerica. Ristabilita la parità numerica, Florida torna a spingere, assediando i Rangers e finendo per cogliere il pari, in power play, con la rete di Verhaeghe a 1’51” dalla prima sirena. I due periodi successivi, pur a reti bianche, sono splendidi per emozioni e capovolgimenti di fronte, conditi da due traverse colte dai Rangers, un palo per i Panthers, e diverse parate decisive dei due portieri. In overtime, regna l’equilibrio ancora per 14′, quando a spezzarlo arriva Goodrow, al culmine di un perfetto contropiede firmato Rangers.
Gara 3 aggiunge all’emozione di un nuovo overtime anche lo spettacolo di ben nove reti, quattro delle quali già nel periodo d’apertura: Florida la sblocca dopo 2’50” in power play con un’azione personale di Reinhart, ma in 25″, dal 7’17” al 7’42”, NY rovescia la situazione con le reti di Lafreniere e Goodrow. I Panthers non ci stanno e riprendono a macinare gioco nel terzo difensivo degli ospiti, costringendo Shesterkin a un paio di miracoli prima del meritato 2-2 siglato ancora da Reinhart e ancora in power play, su un disco perso in uscita dalla difesa. Secondo periodo ancora molto equilibrato, ma nel finale sembra arrivare il break decisivo del match: doppietta personale di Lafreniere a -4’37” con una spettacolare azione personale, poi il 2-4 NY arriva addirittura in shorthanded con Goodrow. Tutto finito? Neppure per sogno: Florida inizia il terzo periodo con un ritmo furibondo, riportando il match in parità in meno di 2′, dal 5’04” al 7′, con le reti di Barkov e Forsling. Si va ancora una volta all’overtime, e ancora una volta la spuntano i Rangers, dopo 5’35” di gioco, grazie alla deviazione sotto porta di Wennberg che fulmina l’incolpevole Bobrovsky.