
Al termine di una palpitante gara 6, New York chiude la serie contro Carolina rimontando due reti di svantaggio (con una tripletta di Kris Kreider) e si qualifica per la finale della Eastern Conference. A Ovest, Vancouver resistuisce ad Edmonton il sapore amaro della sconfitta allo scadere e vince gara 5, mentre Colorado risorge contro tutti i pronostici e tiene aperta la serie sbancando Dallas in rimonta.
Abbiamo (finalmente, è il caso di dire) almeno una delle finaliste di conference: a Ovest, infatti, i Rangers sono i primi qualificati, in attesa della vincente tra Florida e Boston (che in questi due giorni non hanno giocato). New York è però stata davvero a un passo dal farsi trascinare a gara 7 dagli orgogliosissimi Hurricanes, e deve ringraziare una delle sue bandiere, Kris Kreider, che con una tripletta ha ribaltato il match. Ancora una partita meravigliosa tra Vancouver ed Edmonton, con i Canucks che dopo aver perso gara 4 a 38″ dalla sirena restituiscono il “favore” agli Oilers, vincendo gara 5 a 32″ dalla fine. Bella impresa, infine, dei Colorado Avalanche, che risorgono a un passo dall’eliminazione andando a vincere in rimonta gara 5 a Dallas.
WESTERN CONFERENCE – 2° TURNO
DALLAS STARS – COLORADO AVALANCHE: 3-2 (3-4 (OT) / 5-3 / 4-1 / 5-1 / 3-5)
Speriamo che non abbiano a pentirsene, gli Stars, di non aver chiuso la serie a gara 5, davanti al loro pubblico, perdendo una partita in cui sono stati due volte in vantaggio prima di cedere nell’ultimo periodo (anche con un po’ di sfortuna, come vedremo). Indipendentemente da come andrà a finire la serie, gli Avalanche meritano un plauso per come si sono rialzati dopo un uno-due tremendo nelle gare 3 e 4 (parziale di 9 reti a 2), con in mezzo anche la squalifica di Nichushkin, vincendo in rimonta e guadagnandosi almeno l’ultima battaglia davanti ai loro tifosi.
Gara 5 inizia all’insegna dell’equilibrio, ma con il passare dei minuti Dallas prende le redini del gioco, passando a condurre dopo 9′ con l’eterno Joe Pavelski, che sfrutta un turnover della difesa. Nei minuti successivi Colorado è in balia di Dallas, che spreca un grande contropiede ma che nelle altre occasioni trova il solito insuperabile Georgiev. Al tramonto del parziale Colorado si scuote; Oettinger la ferma nella prima chance, ma deve arrendersi sullo one-timer vincente di Lehkonen in power play, con il puck che varca la riga di porta di Dallas con soli 6 decimi da giocare! Dopo il riposo è ancora Dallas a comandare e, dopo 11’39”, a trovare un meritato 2-1 con Heiskanen, in power play, che sfrutta un errore nel cambio linee degli ospiti. Ancora una rete in superiorità numerica produce il 2-2, con il tiro di Makar che si insacca nel traffico a 2’36” dalla seconda sirena. L’ultimo periodo si apre con un Georgiev miracoloso, che dopo soli 44″ salva due volte i suoi dalla capitolazione; è il momento cruciale, perché poco dopo, a 1’12” dall’inizio, gli Avalanche trovano un vantaggio fortunoso quanto insperato, con il disco colpito da Mittelstadt che batte sul palo e poi sul retro del pattino di Oettinger, che così facendo lo spinge involontariamente nella sua stessa porta. Gli Stars accusano il colpo, si gettano avanti furiosamente ma inevitabilmente finiscono per scoprirsi: a 4’28” dalla sirena Colorado allunga sul 2-4, ancora con Makar (aiutato da un errore di Oettinger), poco dopo Stankoven riporta sotto i suoi con una deviazione sotto porta ma a -3’10” MacKinnon chiude i giochi, siglando il 3-5 finale.
VANCOUVER CANUCKS – EDMONTON OILERS: 3-2 (5-4 / 3-4 (OT) / 4-3 / 2-3 / 3-2)
Ancora un match meraviglioso, il quinto su cinque, in questa serie tutta canadese che non smette di sorprenderci. Dopo la vittoria degli Oilers a 38″ dalla fine in gara 4, stanotte è arrivata la vendetta dei Canucks, che agguantano gara 5 con la rete decisiva di J.T. Miller con soli 32″ sul cronometro! Al di là del pazzesco finale, sul ghiaccio di Vancouver è andato in scena il solito copione delle sconfitte di Edmonton, due volte avanti e due volte raggiunta su proprio errori difensivi. Ad aprire le danze di gara 5 è Evander Kane, che dopo 4’34” trova il tocco vincente per il vantaggio degli Oilers, che diverranno dominanti nei successivi cinque minuti, fermati solo da uno strepitoso Silovs. Nel finale di primo parziale i Canucks si svegliano: colgono una traversa, quindi assediano il terzo difensivo di Edmonton fino al pareggio di Soucy, con un tiro nel traffico dopo una liberazione sbagliata dalla difesa. La parità dura solo 24″, però, visto che a 2’10” dalla prima sirena gli Oilers sfoderano un contropiede magistrale, che Janmark deve solo chiudere in rete. Il secondo periodo è equilibrato, Vancouver punge soprattutto in power play ma Pickard (sostituto di Skinner) fa buona guardia. Il 2-2 arriva, improvviso, a 5’14” dalla seconda sirena, quando Bouchard commette un gravissimo turnover davanti alla propria porta, servendo su un piatto d’argento il gol a Di Giuseppe. Nel terzo periodo le leve del gioco restano saldamente in mano ai Canucks, che negli ultimi minuti spingono a fondo per evitare l’overtime: a 3’47” dalla fine colpiscono il secondo palo della loro serata con Hoglander, e a -32″ lo centrano ancora, ma stavolta sul rebound c’è Miller, che insacca la rete che vale il 3-2 nella partita e nella serie.
Ancora una partita meravigliosa tra Vancouver ed Edmonton, con i Canucks che dopo aver perso gara 4 a 38″ dalla sirena restituiscono il “favore” agli Oilers, vincendo gara 5 a 32″ dalla fine.
EASTERN CONFERENCE – 2° TURNO
FLORIDA PANTHERS – BOSTON BRUINS: 3-2 (1-5 / 6-1 / 6-2 / 3-2 / 1-2)
Non si è giocato in questi due giorni; gara 6 è in programma stanotte, al TD Garden di Boston.
NEW YORK RANGERS – CAROLINA HURRICANES: 4-2 (4-3 / 4-3 (OT2) / 3-2 (OT) / 3-4 / 1-4 / 5-3)
Passata “la Grande Paura”, i Rangers possono festeggiare la finale di Conference, la seconda negli ultimi tre anni (nel ’22 furono sconfitti da Tampa), arrivata dopo essere stati avanti 3-0 nella serie ma anche dopo essere stati a un passo dalla terza sconfitta di fila, che avrebbe rimandato tutto ad una gara 7 inevitabilmente piena di incognite. Merito degli incrollabili Hurricanes visti in questa serie e, quanto a stanotte, merito di Kris Kreider, veterano di NY (da 12 stagioni in rosso-blu) che ha raggiunto un club a dir poco d’elite, che finora comprendeva solo Gretzky e Messier, ovvero quello degli unici Ranger capaci di segnare una tripletta in una partita di playoff.
Gara 6 è stata la giusta conclusione di una serie bellissima, con 8 reti, tre pali, salvataggi incredibili; uno spettacolo senza respiro dal primo all’ultimo secondo. I primi 30′, un periodo e mezzo, sono tutti a firma Hurricanes, determinatissimi nel completare la loro rimonta disperata per giocarsi tutto a gara 7. Già dopo 3′ Shesterkin è costretto agli straordinari, ma per il vantaggio Carolina deve attendere quasi la prima sirena (-1’22”), quando Necas sfrutta un turnover difensivo per siglare l’1-0. In apertura di secondo periodo gli Hurricanes sfiorano il raddoppio addirittura in shorthanded (eccezionale Shesterkin) dopo 2’47”, ma lo trovano in power play dopo 4’38” con Jarvis. Dopo neppure un minuto, New York accorcia le distanze con una deviazione ravvicinata di Trocheck, ma al minuto 9’23” Carolina allunga nuovamente, grazie ad Aho che segna il 3-1 in breakaway. Poco dopo, a 6’56” dalla prima sirena, NY grida al gol ma gli arbitri, giustamente, non lo concedono: Lindgren, dopo una fuga solitaria, tira tra le gambe di Andersen, che smorza solo parzialmente la velocità del puck. Il disco entrerebbe sicuramente se non arrivasse Martinook, da terra, con un colpo di reni incredibile, a tirarlo via dalla porta. In apertura di terzo periodo, ancora Martinook protagonista, ma stavolta in attacco, dove coglie un palo clamoroso; poco dopo gli Hurricanes sfiorano ancora la rete del 4-1, prima con Staal, stoppato da Shesterkin, poi cogliendo il secondo palo della loro serata. E arriviamo al minuto 6’43”, quello in cui iniziano i 9′ di “Kreider-delirio” che cambieranno definitivamente la storia di questa serie. In quel momento Kris Kreider sigla la rete della speranza per NY, ripetendosi al minuto 8’07” (in power play, ancora con una deviazione ravvicinata) per il 3-3 e, dopo un palo colpito da Zibanejad, segnando ancora a 4’19” dalla fine, con la propria tripletta personale che vale il 3-4. È una mazzata troppo forte anche per questi Hurricanes, che non trovano più la forza di reagire e anzi, a 48″ dalla sirena, incassano in empy net anche la rete finale di Goodrow.