Playoff NHL: immenso cuore Kings, la Stanley Cup sarà Coast-vs-Coast

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LAKings_postLa tradizione che vuole difficilissima la vittoria “back to back” della Stanley Cup si conferma, ancora una volta, più che reale. E’ dal 1998, infatti, con il bis dei leggendari Detroit Red Wings di Scotty Bowman, che la squadra campione in carica non riesce a bissare il titolo l’anno seguente, e anche questa stagione il vecchio adagio rimarrà immutato. Merito dei Los Angeles Kings o colpa dei Chicago Blackhawks? Difficile dirlo in maniera netta. I californiani hanno guadagnato nuovamente la finale di Stanley Cup, a due anni di distanza da quella vittoriosa contro i New Jersey Devils, domando i campioni uscenti di Chicago al termine di una serie lunghissima, dura e appassionante, la più bella di questi playoff NHL 2014, finora. Con un cuore e un coraggio commoventi, gli stessi che avevano consentito loro di rimontare da 0-3 al primo turno contro San Jose e di spuntarla da 1-3 contro Anaheim, i Kings sono andati a vincere gara 7 ai supplementari sul ghiaccio dello United Center di Chicago, rimanendo attaccati alla partita con tenacia inscalfibile anche nei momenti in cui la loro nave sembrava davvero sul punto di affondare. Avanti 3-1 nella serie, i Kings hanno ceduto 5-4 al secondo overtime gara 5, poi hanno mancato il secondo match ball perdendo 4-3 in casa gara 6 (dopo essere stati avanti 1-0 e 3-2); in gara 7 si sono trovati sotto 2-0 dopo 8 minuti e mezzo, poi ancora 3-2 e 4-3 alla fine del secondo periodo. Ma nulla di tutto questo è bastato a fiaccare la loro fiducia: gli Hawks hanno avuto la grande colpa di non chiudere il match quando lo avevano in mano, accontentandosi di abbassare il ritmo per controllare la gara, forse già pensando a risparmiare le forze in vista della finale, ma L. A. è stata fenomenale. Prima il pareggio di Gaborik (a quota 12 reti in questi playoff) e poi la deviazione sotto porta, vincente quanto meritata, di Martinez hanno rovesciato il tavolo e strappato applausi anche ai tifosi avversari.

La finale della Stanley Cup, in programma da mercoledì con gara 1 a Los Angeles, vedrà i Kings affrontare i New York Rangers, bravissimi a domare 4-2 i Montreal Canadiens, usciti col fiato corto dalla straordinaria impresa di eliminare i Boston Bruins. Dopo aver vinto le prime due partite in terra canadese, i Rangers hanno ceduto ai supplementari gara 3 ma sono stati bravi a dare il meglio di loro stessi nella decisiva gara 4, spuntandola per 3-2, ancora una volta in overtime. Avanti 3-1 nella serie, New York ha “mollato” gara 5, subendo 7 gol, ma si è ritrovata alla grande in gara 6, vincendola 1-0 e facendo impazzire di gioia il Madison Square Garden, che ritrova una finale di Stanley Cup a vent’anni di distanza dall’indimenticabile trionfo di Mike Messier e compagni in 7 gare sui Vancouver Canucks.

E’ difficile trovare una favorita netta per questa finale di Stanley Cup: Los Angeles avrà il vantaggio del campo, quindi giocherà in casa le prime due e poi le eventuali gare 5 e 7, ma la storia di questi playoff dice che questo non è necessariamente un vantaggio per i californiani, finora vincenti nelle gare più importanti sempre in trasferta. La forma fisica non dovrebbe essere un fattore decisivo per nessuna delle due contendenti, visto che i Kings hanno giocato 21 partite e i Rangers 20, mentre forse New York potrebbe godere di una maggior freschezza mentale, visto che solo con Pittsburgh ha dovuto rimontare la serie. Le tre eccezionali rimonte compiute avranno certo dato a L. A. un morale invidiabile, ma credo che, se la serie si complicasse per loro, i Kings potrebbero pagare lo stress di dover giocare sempre con l’acqua alla gola. Malgrado questo, però, Los Angeles ha una squadra matura, con molti elementi che hanno già vinto il titolo nel 2010 e questo, penso, influirà in maniera decisiva: il mio pronostico, quindi, dice Stanley Cup a Los Angeles in sei partite.

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Gianluca Puzzo

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