Dopo l’ufficialità del ritorno di Fernando Alonso in F1, ripercorriamo una tra le gare più belle della sua carriera: il Gp d’Europa 2012.

L’ottavo appuntamento del campionato 2012 ricorda, soprattutto ai tifosi della Ferrari, uno dei Gp più belli degli ultimi anni: protagonista Fernando Alonso.
La sede è il circuito di Valencia, che in quell’occasione ospiterà per l’ultima volta una gara di F1.
Alla vigilia c’è equilibrio nella classifica piloti, mentre quella costruttori dimostra come la Ferrari non sia la squadra da battere, al quarto posto dietro RedBull, McLaren e Lotus.
Le premesse sono quelle di una gara in salita, perché le rosse sono lontanissime dai primi, con Alonso undicesimo e Massa tredicesimo, in un circuito cittadino con ovvie difficoltà di sorpasso.
Al semaforo verde i ferraristi mettono in chiaro che non ci stanno a fare da comparsa: Alonso e Massa risalgono rispettivamente in ottava e decima posizione.
Lo spagnolo nella prima parte di gara supera Hulkenberg e dopo il pit-stop, guadagna altre due posizioni su Raikkonen e Kobayashi; davanti conduce Vettel senza problemi.
Alonso passa anche Webber e Schumacher che non si erano ancora fermati per la prima sosta, piazzandosi dietro Vettel, Grosjean, Hamilton e Di Resta, quest’ultimo superato in difficoltà col degrado delle gomme.
Tutto finito? Per niente.
Il contatto tra Kovalainen (Caterham) e Vergne (Toro Rosso) costringe i commissari alla safety-car.
Subito box per Grosjean, Alonso ed Hamilton, che perde la posizione durante il pit-stop a vantaggio del ferrarista, per problemi nel cambio gomme che ne ritardano la ripartenza.
Pit-stop anche per Vettel che mantiene la testa, davanti a Grosjean, Alonso, Ricciardo (non rientrato), Raikkonen, Hamilton, Rosberg e Schumacher.
Alonso non ha nulla da perdere e quando la gara riparte, è subito aggressivo su Grosjean: sorpasso millimetrico e seconda posizione.
Nei giri successivi rallenta improvvisamente la RedBull di Vettel con problemi all’alternatore (il tedesco per la rabbia getta i guanti contro la recinzione), per una vittoria Ferrari insperata ma fortemente cercata e voluta da Alonso che dopo la bandiera a scacchi, percorre il giro d’onore mostrando dall’abitacolo la bandiera spagnola sfogando in team-radio la felicità, ricambiata dal pubblico in visibilio per l’impresa del proprio beniamino.
Per i ferraristi un podio dalle grandi emozioni, vista la presenza della Lotus di Raikkonen (ad oggi ultimo campione del mondo Ferrari nel 2007) e la Mercedes di Schumacher, per quello che sarà il suo 155° ed ultimo trofeo in carriera, dopo aver resistito all’attacco di Webber partito diciannovesimo. Ritirato Hamilton dopo un contatto con Maldonado.
Al termine di quel campionato Alonso perderà il titolo per soli tre punti da Vettel, ma nonostante ciò resta il ricordo di una vittoria memorabile.

