Fino all’ultima partita, fino all’ultimo respiro: ecco uno slogan che riassume correttamente le due serie di Conference Finals, che ci condannano entrambe ad attendere fino a gara 7 per conoscere le finaliste per la Stanley Cup 2015. Chi pensava che Tampa Bay e/o Anaheim archiviassero le rispettive pratiche con una partita d’anticipo non aveva fatto i conti con l’orgoglio e la classe dei campioni di New York e Chicago, capaci di tirare fuori ancora una volta il loro meglio nelle occasioni senza domani.
La partita giocata ieri a Tampa è stata dominata per due periodi, il primo e l’ultimo, dai Rangers, che hanno sepolto sotto la bellezza di 7 gol (a 3) dei Lightnings un po’ molli rispetto alle ultime uscite, forse con la testa già alla vittoria e alla relativa finale. New York è andata avanti subito 2-0, ma ha subito la rete del 2-1 da Callahan in power play sul finire del primo periodo. La seconda frazione di gioco è stata quindi equilibrata, con i Rangers timorosi di scoprirsi e Tampa convinta di poter pareggiare da un momento all’altro. Cosa che non è accaduta, anzi: dopo 3′ del terzo periodo Miller ha messo a segno il 3-1, dando il via alla goleada della squadra di Vigneault, che stanotte avrà la possibilità di giocarsi sul ghiaccio amico del Madison Square Garden la decisiva gara 7.
Anche a Est, come detto, si andrà alla bella, domani notte, sul ghiaccio di Anaheim, ma qui la storia è stata un po’ diversa. Innanzitutto, dobbiamo ancora riferirvi del curioso andamento di gara 5, che ha visto i Ducks, padroni di casa, giocare in modo strepitoso il primo periodo, chiuso addirittura sul 3-0 con le reti di Fowler, Kesler e Vatanen. Partita finita, quindi? Nemmeno per sogno, perché Chicago risaliva fino al 3-2, segnando con Teravainen in apertura e Seabrook in chiusura di seconda frazione. Dieci minuti di battaglia aprivano l’ultimo periodo, fino al gol di Maroon che, col 4-2, sembrava finirla lì. Invece gli Hawks riuscivano nell’impossibile grazie al loro capitano, Jonathan Toews, che in 100 secondi segnava una doppietta (la seconda rete con il decisivo aiuto di Andersen, il portiere avversario) e rimandava tutto ai supplementari. L’overtime, però, si è concluso in un battibaleno, 45 secondi per la precisione, il tempo necessario a Beleskey di segnare il 5-4 per Anaheim, scacciando i fantasmi di una sconfitta che avrebbe fatto epoca e mandando così i Ducks al matchball sul 3-2 nella serie.
Gara 6, allo United Center di Chicago, è stata una gara molto equilibrata, dura, a tratti bellissima, in cui gli Hawks hanno messo sul ghiaccio in modo compiuto il loro bagaglio tecnico e caratteriale, venendo fuori da lunghi momenti di assedio e finendo per chiudere in gloria. Per la prima rete bisogna attendere 28′ di hockey, ma da lì in poi saranno scintille. Chicago vola 3-0 in 4′, con Saad, Hossa e Kane, ma prima Maroon in power play e poi Stoner, dopo nemmeno 2′ del terzo periodo, riportano sotto i Ducks, da quel momento danno il via ad un pressing asfissiante. Per gli Hawks sono minuti d’inferno, con il loro terzo difensivo eretto a fortino, un fortino che sembra più volte sul punto di cedere (un tiro di Perry viene spazzato via a un palmo dalla riga di porta da Keith!) ma che alla fine, con le unghie e con i denti, resiste. A 4 e mezzo dalla fine è Shaw a spezzare l’incantesimo, segnando in contropiede la rete del 4-2 che taglia le gambe agli ospiti. È di Shaw anche il 5-2 finale, a pochi secondi dalla fine, in situazione di empty net. Tra 48 ore queste due corazzate saranno ancora di fronte, per l’ultima, decisiva e attesissima sfida.