Epilogo sotto le aspettative per la casa francese, che puntava ad altri traguardi, disponendo di un’importante coppia di piloti. È mancata la continuità, per un risultato finale che non può certo soddisfare.

Le prestazioni sono state inferiori alle aspettative, specie facendo un confronto con i passi in avanti della McLaren classificatasi davanti al team francese, nonostante sia un team cliente della power-unit Renault. Non c’è stata l’attesa crescita nelle prestazioni, conseguenza dell’ingaggio “pesante” di Ricciardo, che ha comunque fatto il suo dovere con la monoposto a disposizione. Durante la stagione ci si è aspettati più volte il punto di svolta, magari percepito (illusoriamente) nel week-end di Monza con un quarto e quinto posto rispettivamente di Ricciardo (miglior
piazzamento Renault dal 2010) ed Hulkenberg, mentre ha provocato un certo imbarazzo la cancellazione dei piazzamenti a punti nel Gran Premio del Giappone per il sistema frenante giudicato non regolare. Troppo pochi i cinque Gran Premi, sui ventuno a disposizione, in cui il team ha segnato punti con entrambe le monoposto, mancando quindi in continuità. Dopo nove stagioni in F1 saluta Hulkenberg, che verrà sostituito da Ocon, mentre sempre in direzione 2020 e non solo, la Renault ha cambiato alcune gerarchie nel reparto dell’aerodinamica per ripartire puntando verso obiettivi più ambiziosi.

