XXVIII Olimpiade, Atene (GRE), 13 – 29 agosto 2004
Atleti: 10.558 (4.301 donne), 364 Italiani
Nazioni: 201
Gare: 301
Dichiarazione d’apertura: presidente della Repubblica greca Kostis Stefanopoulos
Giuramento: Zoi Dimoschaki
Ultimo tedoforo: Nikolaos Kaklamanakis
Medagliere: USA 102, Italia 32
Alfiere italiano: Juri Chechi
Otto anni dopo la beffa di Atlanta, e facendo proprio leva sul torto subito, Atene si riprende i Giochi, organizzando un’edizione splendida, sia sotto il punto di vista sportivo che sotto quello politico. Per rendere possibile tutto questo, la Grecia spenderà una cifra enorme (circa 35 miliardi di euro) per rendere Atene e i suoi impianti all’altezza dell’evento, una spesa pazzesca che, secondo molti analisti, sarà il punto iniziale della crisi economica che la colpirà negli anni a seguire. I Giochi, comunque, saranno un successo sensazionale: dalla splendida cerimonia d’apertura (alla presenza di ben 95 capi di stato, con le Coree unite) fino all’ultima gara, la maratona, vinta dal nostro Stefano Baldini dopo una gara disputata sullo storico percorso da Maratona ad Atene. L’unico vero momento di imbarazzo la Grecia lo vive per colpa di due delle sue stelle più attese, Kenteris e Thanou, rispettivamente campione nei 200 metri piani e vicecampionessa nei 100 a Sydney, che prima delle gare simulano un incidente stradale per evitare un controllo antidoping. I grandi protagonisti di questi Giochi, invece, si chiamano El Guerrouj, mezzofondista marocchino oro nei 1500 e nei 5000 metri, e Phelps, nuotatore statunitense che fallisce per un solo oro il record di 7 fatto segnare da Spitz a Monaco nel ’72, fermandosi a 6. È un’ottima edizione anche per l’Italia che conquista 32 medaglie e che, al di là dello storico successo di Baldini, lancia nuovi e promettenti campioni: Cassina vince un sensazionale oro alla sbarra nella ginnastica, Brugnetti trionfa nella 20 km di marcia, Montano è oro nella sciabola individuale e la Pellegrini si impone all’attenzione del nuoto mondiale conquistando l’argento nei 200 stile libero. Grandi soddisfazioni anche dalle nazionali azzurre negli sport di squadra: il “Setterosa” vince l’oro, mentre basket e volley maschile sono d’argento e il calcio torna a medaglia dopo 70 anni centrando un insperato bronzo.
XXIX Olimpiade, Pechino (CHN), 8 – 24 agosto 2008
Atleti: 10.708 (4.386 donne), 346 Italiani
Nazioni: 204
Gare: 302
Dichiarazione d’apertura: presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao
Giuramento: Zhang Yining
Ultimo tedoforo: Li Ning
Medagliere: USA 110, Italia 28
Alfiere italiano: Antonio Rossi
Quella di Pechino è l’edizione dei grandi paradossi: all’organizzazione perfetta fa da contraltare il soffocamento di ogni forma di dissidenza e la sopraffazione del Tibet, ai risultati sportivi stratosferici fanno seguito enormi perplessità sui controlli antidoping, poi confermati in tempi recenti grazie ai campioni congelati all’epoca. Molti capi di stato scelgono di non presenziare, in segno di protesta, alla cerimonia d’apertura, peraltro splendidamente creata da Zhang Yimou, regista di “Lanterne rosse”. La Cina ottiene risultati strabilianti, conquistando 51 ori, ma gli USA si tolgono la soddisfazione di primeggiare comunque nel medagliere, guidati ancora una volta da Michael Phelps, che vince addirittura 8 ori, superando Spitz e arrivando a 16 medaglie olimpiche complessive, conquistate in due sole edizioni. Ma Phelps è costretto a dividere la copertina di questi Giochi con un giamaicano, Usain Bolt, capace di vincere 3 ori (100 metri piani, 200 e staffetta 4×100) accompagnati tutti da sensazionali record mondiali: nei 100 ferma il cronometro a 9”69 pur rallentando vistosamente nel finale, nei 200 cancella il primato di Michael Johnson con il suo 19”30 a dispetto di un sensibile vento contrario, nella staffetta migliora di 30 centesimi il precedente record, facendo segnare 37”10 assieme ai suoi compagni Carter, Frater e Powell. L’Italia conquista 28 medaglie e un dignitoso nono posto nel medagliere: su tutti, spiccano gli ori di Federica Pellegrini nel nuoto e di Giulia Quintavalle nel judo, prime donne italiane della storia nelle rispettive discipline. La scherma porta due vittorie grazie a Tagliariol e Vezzali (al terzo titolo individuale!) e saluta la pluridecorata Trillini. Ori anche per Cainero nel tiro a volo, per Cammarelle nel pugilato, per Minguzzi nella lotta greco-romana e per Schwazer nella marcia.
XXX Olimpiade, Londra (ENG), 27 luglio – 12 agosto 2012
Atleti: 10.768 (4.776 donne), 290 Italiani
Nazioni: 204
Gare: 302
Dichiarazione d’apertura: regina Elisabetta II d’Inghilterra
Giuramento: Sarah Stevenson
Ultimo tedoforo: Callum Airlie
Medagliere: USA 104, Italia 28
Alfiere italiano: Valentina Vezzali
In questi Giochi la Gran Bretagna inserisce un nuovo tema, finora mai presente nelle Olimpiadi (e men che meno in quelle di Pechino): la sostenibilità. A fronte di ingenti spese, Londra centra l’obiettivo di riutilizzare molti impianti preesistenti e di costruire un enorme Olympic Park che sarà poi ridestinato a fiaccola spenta per l’edilizia abitativa e industriale. La cerimonia d’apertura, in verità piuttosto noiosa, è il primo evento della storia trasmesso in diretta mondiale con la tecnologia Ultra HD, e regala soprattutto l’ironia con cui la regina Elisabetta II si presta ad interpretare se stessa in un video con Daniel Craig-James Bond, che la accompagna fino a un surreale lancio col paracadute da un elicottero sopra l’Olympic Stadium. È l’inizio di un’edizione fastosa, organizzata in modo eccellente e che verrà ripagata da grandi risultati sportivi. Nell’atletica la Giamaica dimostra di non avere solo Usain Bolt, dominando la velocità: la stella di Pechino si conferma anche a Londra, bissando 100, 200 (primo nella storia a centrare la doppietta in due Olimpiadi) e staffetta 4×100 con record mondiale di 36”84 insieme a Carter, Frater e Yohan Blake. Proprio quest’ultimo coglierà anche due argenti (100 e 200), cui si aggiungerà il bronzo di Warren Weir per lo storico podio tutto giamaicano dei 200 maschili. Nella velocità femminile la Giamaica centra l’oro nei 100 e l’argento nei 200 con Shelly-Ann Fraser-Pryce, il bronzo nei 100 con Veronica Campbell-Brown, l’argento nella 4×100 (battuta solo dal 40”82 degli USA, nuovo record mondiale) e il bronzo nella 4×400. Da segnalare nell’atletica anche la splendida doppietta di Mo Farah, inglese di origine somala, campione nei 5000 e nei 10000 metri piani. Oltre a Bolt, il personaggio da copertina è ancora Michael Phelps, che entra definitivamente nella leggenda dello sport mondiale vincendo altri 4 ori e 2 argenti e portando così il suo palmares olimpico totale a 22 medaglie, quattro in più rispetto al precedente record di 18 della Latynina. Vincendo i 200 misti, inoltre, Phelps diventa il primo atleta della storia capace di vincere l’oro olimpico nella stessa specialità in tre Olimpiadi consecutive. A Londra, sui leggendari campi di Wimbledon, entrano definitivamente nella storia olimpica anche le sorelle Williams, Venus e Serena, che nel tennis vincono il terzo oro in doppio (dopo Sydney e Pechino); Serena, la minore, bisserà vincendo anche l’oro nel singolare (che Venus aveva vinto nel 2000). Nel singolare maschile, trionfo tutto inglese, con Andy Murray che in finale batte il favoritissimo Federer. I Giochi italiani sono nella media, 28 medaglie e nono posto nel medagliere, ma vengono segnati mediaticamente dalla vicenda di Alex Schwazer, campione a Pechino nella 50 km di marcia e punta di diamante della spedizione azzurra, che il 6 agosto, cinque giorni prima della sua gara, viene trovato positivo all’EPO. Il CONI lo esclude immediatamente dalla gara ma il danno ormai è fatto e la notizia arriva quasi a mettere in ombra sui media italiani le imprese degli altri atleti italiani, primi su tutti gli schermidori. Nel fioretto, infatti, l’Italia conquista il titolo a squadre sia maschile (Aspromonte, Avola, Baldini e Cassarà) che femminile (Di Francisca, Errigo, Vezzali e Salvatori), dominando nel femminile anche la competizione individuale, con un podio tutto tricolore composto da Di Francisca, Errigo e Vezzali (nona medaglia olimpica in carriera, tra cui 6 d’oro per la nostra portabandiera). A completare il ricchissimo bottino della scherma italiana contribuirà anche la sciabola, con l’argento individuale di Occhiuzzi e il bronzo a squadre. Gli altri ori arriveranno dalla squadra maschile di tiro con l’arco (Frangilli, Galiazzo e Nespoli), dalla giovanissima Jessica Rossi nel tiro a volo, da Niccolò Campriani nel tiro a segno, da Daniele Molmenti nella canoa slalom K1 e da Carlo Molfetta nel taekwondo. Dal retrogusto amaro i due argenti arrivati da Russo e Cammarelle nel pugilato; quest’ultimo, in particolare, già campione a Pechino nei supermassimi, si è visto togliere dalla giuria un successo meritatissimo in finale, in favore dell’atleta di casa Anthony Joshua. Due medaglie anche dagli sport di squadra, con l’argento del “Settebello”, battuto in finale 8-6 dalla Croazia, e il bronzo della pallavolo maschile. Da segnalare, infine, proprio nel volley maschile, l’incredibile impresa della Russia che, sotto di due set contro il favoritissimo Brasile, rimonterà fino a vincere al tie break.
Il lancio della regina con il paracadute rimarrà nella storia. Ma anche le nostre vittorie!