Sarebbero stati famosi: Lola (1997)

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La squadra britannica scese in pista solamente nelle prove dell’inaugurale Gran Premio d’Australia 1997, successivamente il ritiro e l’addio definitivo alle corse.

Vincenzo Sospiri alla guida della Lola

Se ci fosse un team del quale appassionati e rigattieri, farebbero sicuramente una gara al rialzo per avere un pezzo di testimonianza, questa è sicuramente la Lola protagonista di una vicenda abbastanza singolare nella storia recente della Formula 1.
L’idea dell’approdo nella massima serie automobilistica risaliva al 1995, con la realizzazione di un prototipo T95/300 affidato alla guida di Allan McNish (pilota scozzese poi in F1 con la Toyota nel 2002) per svolgere alcuni test, il progetto vedeva la singolare idea dell’airscope con dimensioni a dir poco ridotte, somigliante alle auto degli anni ’70 mentre il resto del cofano era piatto, sotto il quale si nascondeva un motore ribassato quanto possibile.
La mancanza di fondi cestinò il progetto, che riprese più tardi tramite l’accordo di sponsorizzazione con un importante consorzio finanziario, utile a costruire una monoposto e affrontare le spese del campionato.
I programmi del team prevedevano l’ingresso in F1 nel 1998, ma le pressioni dello sponsor indussero all’esordio anticipato di un anno.
Come spesso accade, la programmazione soprattutto in un campo minato come la fase realizzativa

della monoposto è di fondamentale importanza, così dopo la presentazione della livrea, i piloti Vincenzo Sospiri e Riccardo Rossett si presentarono all’appuntamento inaugurale di Melbourne senza alcun test e con un motore il cui ultimo aggiornamento risaliva a due anni addietro (unità montate dalla Sauber nel 1995).
Il riscontro fu pesante, col divario che aumentò nelle qualifiche con gli altri team impegnati a spingere per la migliore posizione, basta pensare che Sospiri (più veloce rispetto a Rossett) accusò undici secondi di distacco dalla pole di Villenueve, e cinque dalla Arrows di Diniz meglio classificato di una posizione rispetto alla sua, entrambi i piloti non presero parte alla gara visto il tempo oltre il 107% rispetto alla pole.
Lo sponsor non continuò ad appoggiare il team che nel frattempo aveva raggiunto Interlagos, di fatto non partecipando al Gran Premio del Brasile e ritirandosi definitamente dal campionato.
Intensa ma soprattutto rapida l’avventura, con le attrezzature che vennero acquistate da un’altra squadra (Stefan Grand Prix) la quale nel 1998 provò senza successo l’esordio in F1.

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Andrea La Rosa

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