Da un rigore non si giudica un giocatore. Da quando De Gregori ha scritto questi versi, sono diventati un mantra. È un concetto così vero da risultare quasi banale. Eppure, ancora oggi è estremamente efficace per sintetizzare la prova del player of the week di questa settimana: Roberto Inglese. L’attaccante del Chievo Verona calcia sul palo il penalty che si conquista dopo appena due minuti di gioco di Sassuolo – Chievo. Basterebbe questo, ovviamente, per un bel 5 in pagella. E invece no, perché proprio come cantava De Gregori, è necessario valutare la sua prestazione dal coraggio (più che dalla fantasia). Il ragazzo di Lucera, cresciuto nel Pescara, si mette subito alle spalle il grave errore e nei minuti seguenti, con una tripletta da grande centravanti, conduce i suoi ad un successo in trasferta che suggella l’ennesima buona stagione del Chievo Verona, una squadra (e una società) diventata ormai esempio di serietà e competenza.
Giornata da bomber di provincia la ventiquattresima di Serie A. In un campionato in cui la maggior parte delle partite non risente della pressione della classifica, stiamo vedendo gare sempre più spettacolari e prolifiche di gol. Nella stagione 2016/2017 in corso ci sono stati finora 668 segnature in 240 incontri, con una media di 2,78 per gara: se il dato venisse confermato a fine anno, sarebbe il più alto da quando si è tornati al girone a venti squadre, stagione 2004/05; e per ritrovare una media gol simile bisognerebbe rimembrare i fasti di venti anni fa, annata 1997/98, in cui i bomber avevano il nome di Bierhoff, Ronaldo, Baggio, Batistuta, Del Piero, ecc.., i palloni d’oro giocavano sui nostri campi e tutto il mondo ci osannava come la patria indiscussa del calcio.
Se in quegli anni a portare la classe operaia in paradiso ci pensavano i vari Hubner, Montella, Esposito o lo stesso Bierhoff, capocannoniere da Udine, in questa stagione i bomber di provincia sono capeggiati dall’ariete Belotti, che insieme a Borriello, Simeone, Gomez, e Muriel sta esaltando gli attacchi di squadre non attrezzate per vincere lo Scudetto ma comunque sempre propositive e votate allo spettacolo. Tre di questi sono andati a segno nell’ultimo turno, trascinando le proprie squadre a belle vittorie; un altro, Roberto Inglese per l’appunto, si è reso autore di tre gol da rapace d’aria, portando a sei le proprie segnature totali, candidandosi innanzitutto come degno sostituto della bandiera clivense Pellissier e, in seconda battuta, come nuova recluta del folto esercito di goleador di periferia, che ha scritto e continuerà a scrivere molte delle pagine più belle del nostro calcio.
In casa del Sassuolo, dopo un pareggio scialbo con l’Udinese nella settimana precedente, il Chievo Verona si è presentato con la sfrontatezza e la testa libera idonee a far propri i tre punti in palio. Parte forte la squadra di Maran, con Inglese che subito dimostra di essere in palla: dopo soli due minuti di gioco è bravissimo a portarsi avanti il pallone di testa, mettersi tra l’avversario e la palla ed a costringere il difensore Letschert al fallo da rigore che gli causa anche l’espulsione. Dal dischetto, però, il numero 45 giallo-blu angola troppo la conclusione e centra il palo alla destra di Consigli. La ghiotta occasione sprecata galvanizza i padroni di casa, che anche con un uomo in meno costruiscono ottime azioni offensive, come messo in mostra per tutta la stagione. Addirittura, gli uomini di Di Francesco si portano in vantaggio con Matri, sfruttando un momento di grande sbandamento degli ospiti. La superba prestazione di Inglese nasce proprio da qui: con la squadra sotto nel punteggio e dopo aver fallito un calcio di rigore, il venticinquenne pugliese dimostra di avere il carattere giusto per diventare un idolo della provincia, proprio come i succitati predecessori: al 39’ è lui ad anticipare tutti sul primo palo ed a svettare in maniera imperiosa sul corner calciato da Birsa, bucando con precisione Consigli e riportando i suoi in parità.
Rimediato all’errore e scrollata di dosso la tensione, Inglese nella ripresa mette in scena un vero e proprio show personale, fatto di continui appoggi ai compagni, insistenti proposizioni in attacco e, ovviamente, due realizzazioni che lo ergono a mvp settimanale. Undici minuti dopo l’intervallo, è il più lesto a tuffarsi su una corta respinta del portiere avversario ad un colpo di testa di Meggiorini: con grande senso del gol arriva per primo in scivolata sul pallone vagante e trova il secondo gol personale, portando il Chievo in vantaggio. Sulle ali dell’entusiasmo, mette in mostra nuovamente il suo marchio di fabbrica – il colpo di testa – circa dieci minuti dopo: si avventa sul secondo palo a raccogliere un preciso e teso cross di Birsa e buca per la terza volta la porta del Sassuolo. Una prova da centravanti puro, se consideriamo il suo raggio d’azione che si estende esclusivamente nella zona centrale offensiva, nonostante ciò tremendamente efficace. Per un ragazzo appena al suo secondo anno di Serie A, riuscire a rimediare ad un rigore sbagliato con una tripletta, mettendo in campo una tempra da combattente nato, è un risultato ragguardevole. Domenica potrebbe esser sbocciato un nuovo idolo di provincia, un nuovo eroe romantico per chi, come noi, è amante del calcio di periferia, del calcio tutto ‘sudore e fatica’, di quello lontano dai grandi riflettori ma vicino al cuore dei tifosi.