Serie A player of the week 3: Gonzalo Higuain

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ghiguainAppena ventidue palle giocate, un solo contrasto aereo fatto (e per giunta non vinto) e ben quattro duelli persi su nove. Una partita mediocre. E invece no: una imponenza in attacco da gigante del ruolo e due gol su cinque tiri totali (fanno sei in campionato su sette gare) che hanno steso definitivamente l’Empoli al tappeto, dopo il primo colpo rifilato da Dybala. Gonzalo Higuain è il player of the week della settimana, grazie ad una prova maiuscola, fatta di movimenti per i compagni, presenza in area inarrestabile, un gol di tecnica e potenza di sinistro ed un altro gol di rapina e freddezza di destro. In sostanza: tutto il repertorio del centravanti.

La settima giornata di Serie A sancisce la prima vera fuga della Juventus. Complice la sconfitta del Napoli a Bergamo, dopo il netto successo ad Empoli, Buffon e soci sono già a più quattro sulla seconda e a più cinque sulle terze dopo nemmeno un quinto di campionato. Uno splendido inizio dovuto alla consolidata forza della squadra e ad un tasso tecnico che dopo il mercato estivo si è fatto praticamente inavvicinabile per tutte le avversarie, creando, almeno sulla carta, un divario ancora più netto.

Mentre Roma e Inter si sono prese a pallonate manco fossero al torneo amatoriale del martedì, il Napoli si è fatto ingabbiare dalla tattica di Gasperini e il Milan ha riacciuffato per i capelli una partita da circo equestre, la Juventus, come sempre più spesso le accade, è andata ad Empoli a dettare il gioco, comandando ritmo, possesso palla e azioni. E lo ha fatto grazie ad una prova d’attacco convincente, in cui un titanico Higuain ha fatto ciò che ha voluto, sia fuori che dentro l’area empolese.
Non era difficile aspettarsi un rendimento così da parte del recordman di gol in Serie A. Magari qualcuno sperava in un appannamento iniziale dovuto alla scarsa forma fisica, ed invece dopo qualche gara cominciata in panchina, da metà settembre è già diventato inamovibile nello scacchiere di mister Allegri, per buona pace di Mandzukic, destinato ad un’annata da comprimario (si consiglia di chiamare Gabbiadini per qualche suggerimento su come impiegare il tempo in panca la domenica).

La partitona dell’argentino comincia già al nono, quando Khedira viene imbeccato da Pjanic solo soletto davanti a Skorupski e coglie la traversa. L’inserimento del tedesco è da manuale, ma il movimento di Higuain che trascina fuori i due centrali dell’Empoli è da insegnare a tutti gli attaccanti del mondo. Il primo tempo finisce nel segno del numero nove, che tenta una giocata da grande campione: prima anticipa tutti avventandosi su una palla sporca in aria, poi da posizione impossibile disegna una parabola ad effetto che Cosic ribatte sulla linea di testa. Movimenti e colpi che gli amanti del calcio non possono far altro che ammirare, consci che questo argentino nato in Francia è senza dubbi il giocatore più forte della Serie A.
Nella ripresa va in scena il secondo atto del suo show: due minuti dopo il vantaggio di Dybala, prende palla sui trenta metri, fa secco un avversario con un dribbling e punta l’area con prepotenza; i difensori non sanno se andargli incontro o temporeggiare, perdendo quegli attimi decisivi che consentono ad Higuain di scagliare una legnata di sinistro nell’angolo basso. Non contento (l’insaziabilità è una delle caratteristiche più amate dai suoi tifosi) dopo altri tre minuti, nonostante la partita sia ampiamente in discesa, si scaraventa in pressing su Zambelli inducendolo all’errore, si impossessa del pallone e, come se stesse giocando al parco con i nipotini, scarta Skorupski e deposita in rete il suo secondo gol, che lo porta in vetta alla classifica dei cannonieri insieme a Bacca e Icardi.
Le statistiche parlano di sei gol in sette gare per lui, meglio dell’inizio col Napoli di tre anni fa. Se queste sono le premesse, pare assai difficile che il campionato prenda una piega diversa dalle attese. Il calcio, si sa, è però bello perché imprevedibile. Il Leicester insegna. Se è vero questo, è però altrettanto vero che un attaccante così non lo vedevamo da tempo in Serie A e chiunque ami questo sport non può far altro che applaudire le sue giocate, al di là della fede calcistica.

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Luigi Rivolta

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