Torna il campionato dopo la sosta per le Nazionali e con lui anche la nostra consueta rubrica del Player of the week. Alla vigilia del tredicesimo turno tutti gli occhi erano puntati sul Meazza per il derby dalle forti tinte cinesi, il primo del neo allenatore nerazzurro Stefano Pioli. A mettersi in gran mostra, però, è stata l’altra squadra nerazzurra, che si sta rendendo protagonista di un campionato stupefacente: l’Atalanta, nelle cui fila spiccano giovani interessantissimi e dal sicuro avvenire. Tra questi, contro la Roma ha giganteggiato l’ivoriano Franck Kessié, padrone indiscusso del centrocampo, condottiero della rimonta dei suoi e capace di mettere in campo una personalità da veterano, nonostante i suoi vent’anni non ancora compiuti. Un assist e un gol gli sono valsi la palma di migliore in campo e della settimana. Presente in tutte le azioni offensive bergamasche, il giovane centrocampista prelevato nel 2015 dalla Stella Adjamé, sconosciuta squadra della Serie A della Costa d’Avorio, si è dimostrato una vera e propria forza della natura per tutti i novanta minuti, arrivando anche a siglare il rigore finale con lucidità e grande sangue freddo.
Nightly notables – per mutuare un’espressione tanto amata negli States – dell’ultimo turno sono stati senza dubbi anche due attaccanti: Luis Muriel e Lorenzo Insigne. Entrambi a segno due volte, hanno guidato i compagni verso due successi importanti: la Samp in casa con il Sassuolo, con una rimonta da applausi per grinta e voglia di vittoria nonostante il passivo di due lunghezze, ed il Napoli allo stadio Friuli contro l’Udinese, con il piccolo scugnizzo finalmente a segno dopo ben diciassette turni senza acuti. La Juve ha approfittato delle frenate altrui per involarsi da sola in vetta alla classifica con un secco 3-0 al Pescara (ma attenzione, i giochi non sono per niente finiti) mentre Milan e Inter hanno dato alla luce una gara dalle forti emozioni, proprio come ci si aspetta da un derby. Infine, nota di merito per la Fiorentina, che ha strapazzato l’Empoli grazie alla prolificità dei suoi attaccanti, tornando pienamente in corsa per l’Europa, come facilmente pronosticabile dopo un avvio a rilento.
Nel match dell’Azzurri d’Italia, la Roma si presentava forte di sei risultati utili consecutivi (ben cinque vittorie e solo un pari) e soprattutto con i galloni di anti-Juve assegnati da tutti gli addetti ai lavori. Il primo tempo della gara ha mostrato uno scenario a sorpresa: da una parte una squadra in salute, molto disinvolta e capace di produrre numerose palle gol, dall’altra un gruppo di ragazzi bloccato dalle aspettative e dalle pressioni più che da una concreta prepotenza tecnica avversaria. Sotto di una rete, Gomez e compagni hanno chiuso la prima frazione di gioco in affanno, senza trovare grandi contromosse agli attacchi romanisti.
Nella ripresa, complice molto probabilmente un “risveglio” negli spogliatoi, i ragazzi di mister Gasperini sono tornati in campo più liberi mentalmente e hanno giocato come mostrato negli ultimi due mesi. Proprio Kessié, forse l’unico a salvarsi tra i suoi nel primo tempo, ha guidato la rimonta con giocate importanti, riversando personalità e fisicità in tutte le zone del campo.
In occasione del gol del pareggio di Caldara, è stato lui ad infilarsi nell’area romanista e a far partire la palla per il compagno, che con molta fortuna ha scavalcato Szczesny con una carambola. Sempre presente in zona offensiva, ha praticamente annullato la spinta propositiva di Bruno Peres, costretto a ripiegare su di lui anche pochi minuti dopo il pareggio, sull’ennesima incursione dalla destra. Anche il palo di Freuler al minuto 76 è arrivato al culmine di un’azione innescata da lui. La ciliegina sulla torta è stato, infine, il rigore trasformato al novantesimo: l’acido lattico delle gambe ha lasciato il passo alla concentrazione e alla voglia di vincere che hanno prevalso in questo giovane ragazzo classe 1996., bravissimo a spiazzare il portiere avversario e a regalare ai suoi tifosi la gioia più grande proprio a ridosso del triplice fischio finale.
Dopo cinque reti su undici gare giocate, un assist, dodici occasioni da gol create, quattordici tiri in porta totali ed anche ben trentanove palle recuperate, non ci sorprende che Franck Kessié sia uno dei giocatori maggiormente monitorati in Serie A, oltre ad essere il faro di una squadra che sta sorprendendo tutti e che ogni domenica mette in mostra carattere, voglia di vincere e bel gioco. Ancora una volta, il campionato di quest’anno si dimostra fucina di grandi talenti che a breve saranno protagonisti nei confini italici e non solo. È, questa, l’unica strada possibile per provare ad arginare lo strapotere dei grandi tornei europei in termini di spettacolo e di tecnica, con campioni pagati fior di quattrini. In attesa che la Lega gestisca meglio la grande “risorsa calcio” e che vengano finalmente costruiti gli stadi privati delle società. Ma questa è un’altra storia.