Domani torna la Serie A, con un calendario anticipato rispetto alle passate stagioni a causa dello stop invernale quando (ahi noi) toccherà alle nazionali scendere in campo per i mondiali in Qatar. Le previsioni di Gianluca Puzzo e Andrea La Rosa, serie ma non troppo.

Premessa doverosa: il campionato sta iniziando con il calciomercato ancora aperto, ragion per cui tutte le valutazioni sono suscettibili di cambiamento in caso di clamorosi colpi di coda. Finora, è stato ancora un mercato post pandemico, con pochissimi soldi in giro e tantissimi prestiti, quasi tutti senza obbligo di riscatto. La Serie A naviga a vista, dunque, ma rispetto allo scorso anno è arrivato qualche grande nome in più ad alzare la qualità complessiva. Tra primizie (Di Maria, De Ketelaere, Wijnaldum) e pregiati cavalli di ritorno (Lukaku, Pogba), a rinforzarsi sono state soprattutto le solite tre, Inter, Milan e Juve, con la Roma come outsider se completerà il suo mercato (una punta e un centrale al posto di esuberi con poca qualità). Il Milan è più avanti, non solo perché ha lo scudetto sul petto (con tutta la consapevolezza che questo comporta), ma anche perché è il gruppo più giovane e con margini di crescita tra quelli di testa; da vedere quanto Adli saprà non far rimpiangere Kessie. Dopo la pia illusione di poter sostituire Lukaku con Dzeko per un’intera stagione, l’Inter ha ripreso una quadratura logica e molto competitiva: Lukaku titolare con Dzeko in grado di garantire spezzoni di grande qualità. A vederla disegnata sui campetti dei giornali l’Inter sembra una corazzata, ma in realtà qualche dubbio è lecito averlo: ha perso il suo miglior giocatore della scorsa stagione, Perisic, mentre Gosens è ancora latitante, Correa non sembra aver fatto il salto definitivo e in porta Handanovic ha mostrato più qualche crepa dovuta all’età. Deve tenere assolutamente Skriniar e sperare che Mkhitaryan resti sano e ispirato il più a lungo possibile. La Juve ha cambiato tanto, puntando su nomi sicuri come Di Maria, Pogba, Bremer e Kostic, cui si aggiungerà il rientro di Chiesa dopo l’infortunio. Il passaggio da singoli a gruppo vincente è però più complesso, e rappresenta la vera sfida per Allegri; se la vincesse in tempi brevi potrebbe puntare anche alla corsa scudetto, altrimenti dal terzo posto in giù. In Champions giocherà anche il Napoli, terzo la scorsa stagione, che pare aver imboccato con decisione la via della rifondazione (con relativo contenimento dei costi). Con la partenza pesantissima di Koulibaly, cui si sono aggiunte quelle di Mertens, Petagna, Insigne e Ghoulam, la squadra di De Laurentiis avrà bisogno di tempo per ritrovare qualità e continuità; difficile che possa riconfermarsi. La Roma si presenta con una rosa rafforzata sia in qualità che in profondità dei ruoli ma, come detto, servono ancora un paio di pedine e anche dalla loro qualità dipenderà il grado di ambizione di Mourinho & Co. È stato tenuto Zaniolo, sono stati presi tre titolari di grande spessore come Dybala, Matic e Wijnaldum, è stata presa una valida alternativa a Karsdorp sulla fascia destra (Celik), mentre dal lato opposto il rientro di Spinazzola e la crescita di Zalewski vanno a formare una delle coppie più intriganti del campionato. Manca un centravanti di riserva da almeno dieci gol (né Shomurodov né Felix lo sono) e, se come sembra Mou proseguirà con la difesa a tre, manca un quinto centrale, magari di piede mancino. Con altri due acquisti di qualità la Roma può correre anche per il vertice (e per la vittoria in Europa League), altrimenti la corsa è solo per entrare in Champions dalla porta di servizio. In Europa League giocherà anche la Lazio di Sarri, che riparte dalle sue storiche certezze, leggasi Immobile e Milinkovic-Savic. Ancora incerto il futuro di Acerbi, in rotta con la tifoseria, in difesa (punto debole lo scorso anno, con 58 gol subiti) Sarri si è cautelato con due innesti di medio livello, come Romagnoli dal Milan e Casale dal Verona, mentre a centrocampo sono arrivati l’ex interista Vecino e Marcos Antonio dallo Shakhtar; con questo mercato è difficile che possa fare meglio del quinto posto dello scorso campionato. Infine, per quanto riguarda le squadre impegnate anche in Europa, la Fiorentina, la cui scommessa maggiore è rappresentata da Jovic, venuto dal Real come erede designato di Vlahovic. Le cessioni sono state parecchie e non di poco peso (Torreira, Callejon, Piatek), ma i ricambi (Mandragora, Dodò, Gollini) dovrebbero essere all’altezza per confermare gli obiettivi.
(Gianluca Puzzo)
Un inizio anomalo dentro un calendario, che seppur normalizzatosi dopo i riflessi della pandemia, resta fittissimo di appuntamenti.
Ciascun club fa i conti con le proprie economie, dove il calciomercato tornato pienamente attivo la cui chiusura è prevista il 1 settembre, mette ciascun allenatore in fibrillazione nel massimizzare il risultato senza pensare al bel gioco, tra la precaria condizione fisica degli atleti e le porte girevoli di coloro che sono ai margini del progetto.
Al Milan il tricolore sulla maglia rappresenta la consapevolezza di come confermarsi sarà più complicato rispetto alla sorpresa dello scorso campionato, a cominciare dalle tardive tempistiche relative al rinnovo contrattuale del duo dirigenziale Massara-Maldini comunque capaci di confermare insieme a puntuali innesti una squadra giovane che ha già vinto, con ancora margini di crescita.
Vedremo il ripetersi o meno della sfida al vertice con l’Inter rinforzatasi in avanti riprendendo in prestito quello stesso Lukaku ceduto un anno addietro a peso d’oro, da verificare quanto peserà l’assenza di Perisic passato al Tottenham, in generale le operazioni in entrata sono state limitate anche per alcune onerose risoluzioni contrattuali, vedi Sanchez e Vidal.
A Napoli la cessione di Koulibaly ed il mancato rinnovo di Mertens, hanno chiuso l’era di quei veterani azzurri, che nella stagione 2017-18 con Sarri giunsero al record di punti, bisogna ricostruire e l’obiettivo resta l’Europa, magari dalla porta principale della Champions.
La Juventus ha bisogno di vincere e subito, ecco spiegata l’inversione di tendenza rispetto a quella strategia contraddistinta anni addietro circa investimenti onerosi di prospettiva, massimizzando l’incasso prestando attenzione ai buoni rapporti con i top-club europei e risparmiando sugli ingaggi.
Campanello d’allarme per gli infortuni durante il ritiro, cui vanno aggiunti gli squalificati in vista della prima gara di campionato, ma la rosa dei bianconeri può e deve lottare per lo scudetto.
Ambizioni legittime per i colori giallorossi, col gruppo coeso dopo un anno di Mourinho che riparte dalla soddisfazione europea di Conference League, pronto a recitare la sua parte puntando alle prime quattro posizioni.
L’arrivo di Dybala come altre mirate operazioni di mercato, hanno evidenziato ancora una volta il modus operandi della proprietà, fatto di poche chiacchiere e tanta concretezza, il tandem con Abraham è sulla carta di tutto rispetto.
Resta difficile la valutazione della Lazio con l’evidente malumore della tifoseria manifestato dal basso numero di abbonamenti, molta curiosità intorno alla Fiorentina che a piccoli passi, vuole tornare ai piani alti anche con la vetrina di Conference League, per una strategia di mercato che ha visto acquisire calciatori in cerca di riscatto.
Tabula rasa per l’Atalanta che dopo l’exploit degli ultimi anni, riparte con un progetto il cui lato positivo, è quello di un calendario più leggero senza impegni infrasettimanali.
Chissà non possa uscire una sorpresa soprattutto nella prima parte di campionato, dove in generale la speranza resta quella di vedere un club ben figurare a livello europeo.
Auguri alle neopromosse affinchè possano rendere incerta la lotta per la salvezza, da seguire il Monza che grazie al duo Galliani-Berlusconi (a proposito di usato sicuro) ha allestito una formazione che punta verso la colonna sinistra della classifica.
Tutto ciò ricordando come nella scorsa stagione i risultati delle italiane nelle competizioni UEFA, hanno classificato la “nostra” Serie A solamente al sesto posto, dietro Inghilterra, Olanda, Spagna, Francia e Germania, senza dimenticare che tra pochi mesi guarderemo gli altri giocare il mondiale, quindi relax e buon campionato a tutti.
(Andrea La Rosa)


Condivido molte considerazioni e valutazioni tecniche da voi scritte aspettando cosa dirà il campo di gioco. Grazie.