SI SPEGNE UNA STELLA DEL TENNIS

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Lea Pericoli, una delle più celebri tenniste italiane, presentatrice e commentatrice televisiva, si è spenta oggi all’età di 89 anni.

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a chiamavano “La Divina” e nel corso della sua lunga carriera è stata non solo pioniera del tennis femminile italiano, ma anche un’icona dell’eleganza e dello stile, caratteristiche che portava sempre con sé, perfino in campo.

Nasce il 22 marzo del 1935 a Milano, anche se vive gran parte della sua infanzia e adolescenza in Africa, dove pass i suoi anni giovanili viaggiando tra una colonia e l’altra, prima in Etiopia, poi in Eritrea e Kenya, passando il tempo libero a giocare nei campi da tennis che il padre faceva costruire per lei, come quello nella sua prima casa ad Addis Abeba. A 17 anni torna in Italia ed è proprio qui che nasce il desiderio vero di giocare a tennis. 

Nel corso della sua splendida carriera la Pericoli vince molti tornei, sia in singolo che in doppio, internazionali e nazionali, detenendo il record di ben 27 campionati italiani vinti; per quattordici anni è la miglior tennista italiana del ranking, tra il 1959 e il 1976.

“Noi del tennis, e non solo noi, siamo stati tutti innamorati della Lea.”

Gianni Clerici sul giornale La Repubblica, in occasione degli 80 anni della ex-tennista.

Ma ancor più che i suoi risultati, ciò che ha reso la Pericoli un personaggio iconico quale era, è stato, tra le altre cose, il suo stile audace ed elegante. 

Sino agli anni ‘50 il tennis è stato uno sport prettamente maschile, quindi quando le donne vi hanno fatto il loro esordio, era concesso loro di giocare indossando solo abiti e completi dalle gonne lunghe fino alle caviglie. Lo stile “azzardato” della Pericoli ha contribuito, di pari passo con i suoi successi sportivi, a portare avanti il tema dell’emancipazione femminile nel tennis (e non solo). Ha sempre osato con intelligenza Lea Pericoli, per questo nel 1955 porta avanti la sua ribellione con l’aiuto di Ted Tinling.

Tinling era il designer, o meglio il sarto, più famoso in quegli anni, soprattutto per la sua passione nel vestire altre tenniste ribelli che, come Lea Pericoli, non si conformavano alle norme dettate dalla società tennistica maschile dei tempi. È stato proprio lui a proporle l’idea per i vestiti che avrebbe indossato per il suo debutto a Wimbledon. 

Nel 1955, per l’incontro con la spagnola Maria-Josefa de Riba, Lea Pericoli scende in campo trasgredendo alla regola del total white, indossando una minigonna con culotte e una sottoveste rosa, uno scandalo per l’epoca, tale che il padre Filippo la costringe ad allontanarsi dai campi da tennis per un anno.

Dopo quell’anno lontana dal tennis, la Pericoli torna a prendere in mano una racchetta, sempre accompagnata dai vestiti che Tinling confeziona per lei. È da qui che Lea Pericoli diventa una vera e propria icona dello stile e dell’eleganza. Tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio del decennio successivo sfoggia alcuni degli outfit più memorabili, giocando con diversi stili, materiali e fantasie, rivoluzionando così lo stile delle tenniste. Nonostante le immancabili critiche, Pericoli si presenta a Wimbledon nel 1961 sfoggiando un grazioso mini abito in frange, ma uno degli abiti forse più belli da lei indossati è stato quello in cui sembra incarnare davvero quella divinità a cui è stata poi accostata, quella sorta di tutu realizzato con penne di cigno e in visone sfoggiato nel 1964. Per almeno un altro decennio la Pericoli continuerà a giocare a tennis sfoggiando i suoi abiti più belli.

Dopo il suo ritiro, nel ‘75, diventa un’apprezzata commentatrice televisiva e la prima donna a fare una telecronaca di una partita di tennis in Italia, per l’emittente Telemontecarlo. Per un trentennio ha portato avanti questa sua carriera, intervistando tennisti e tenniste sul campo degli Internazionali d’Italia, mantenendo sempre quell’eleganza che l’ha contraddistinta lungo tutta la sua carriera. 

È proprio lavorando in TV che si guadagna il soprannome di “Divina”, datole dal suo grande amico Gianni Clerici. Negli ultimi anni la vedevamo, immancabile, nella tribuna d’onore degli Internazionali a Roma, sempre sorridente e felice di tornare a tuffarsi in quel mondo a cui lei ha dato tanto. 

Il mondo dello sport è in lutto per la perdita di una pioniera del tennis, con il suo sorriso sgargiante e i suoi meravigliosi abiti, una racchetta in mano e la forza da leonessa che ha cambiato il mondo del tennis femminile italiano. Come una vera divina.

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Cecilia Montanini

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