Siamo l’Italia!

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Commento a freddo delle vicende relative alla nazionale italiana di calcio, che nel mese di marzo affronterà il turno di spareggio recentemente sorteggiato, come ultimo treno per Qatar 2022.

Nessuno dopo le notti magiche di qualche mese addietro, avrebbe mai potuto pronosticare l’esito del Gruppo C di qualificazione ai prossimi mondiali di Qatar 2022.
L’Italia ha purtroppo perso il primo posto all’ultima giornata, per una condizione di gioco, forma, e più in generale per uno status lontanissimo da quello ammirato agli Europei.
Tutto questo ha fruttato dapprima il pareggio in casa contro la Bulgaria, poi quello doppio nel confronto contro la Svizzera, tra l’altro battuta nel girone di Euro 2020, ed un altro pareggio in Irlanda del Nord.
Chiara la sensazione di come il secondo posto, abbia assunto maggiormente il sapore della beffa, visto il mancato accesso diretto ai Mondiali, soprattutto per nostro demerito.
Pesanti i due rigori sbagliati contro gli elvetici, situazioni che comunque rappresentano solo la punto dell’iceberg di una certa involuzione, almeno possiamo dire aver fatto pari quando, sempre ai tiri dal dischetto, battemmo Spagna e Inghilterra vincendo il titolo europeo, ma quella, oggettivamente, era un’altra Italia.
Il destino dà, il destino toglie?
Un po’ come la storia dell’attaccante serbo Mitrovic, che nel novembre 2020 sbagliando il rigore mandò la Scozia a giocarsi l’europeo, mentre un anno dopo alias lo scorso 14 novembre, ha segnato negli ultimi minuti il gol vittoria in Portogallo, permettendo alla propria nazionale di qualificarsi al Mondiale e spedendo Cristiano Ronaldo e compagni ai temuti spareggi.
Un destino che è sembrato accanirsi esattamente nella successiva giornata di campionato, con Bonucci, Berardi e Joao Mario (brasiliano in odore di naturalizzazione) a segno su rigore con i rispettivi club.
Prossimamente un dentro o fuori chiamato play-off che inevitabilmente rievoca certi fantasmi svedesi; servirà calma, molto calma e lucidità, la stessa che comunemente va messa in risalto nei periodi di forte apprensione, c’è il tempo per resettare e studiare i prossimi avversari.
Questo perché a marzo, affronteremo il turno di spareggio che mette in palio gli ultimi tre posti disponibili alle nazionali europee, in un format completamente diverso rispetto a quello cui eravamo abituati.
Infatti alle dieci nazionali classificate al secondo posto nei rispettivi gironi, sono aggiunte le due

migliori rappresentative dell’ultima Nations League, dunque tre quadrangolari in partite secche con incontri di seminale e finale per l’ultimo treno disponibile, senza alcuna possibilità di errore o recupero.
L’esito del sorteggio, ha decretato la semifinale di fronte alla Macedonia del Nord (in casa) ed il turno finale in trasferta, contro la vincente tra Portogallo e Turchia: a Qatar 2022 non ci sarà comunque una delle due ultime vincitrici del campionato di europeo.
Sarà incontri dalla massima adrenalina, non va per niente sottovalutata la Macedonia del Nord, che sta vivendo il momento più alto della sua giovane storia nata negli anni ’90 dalla disgregazione dell’ex Jugloslavia, per la prima volta nella storia pochi mesi addietro alla fase finale del campionato europeo e seconda nel girone di qualificazione ai mondiale dietro la Germania, e davanti per un solo punto alla Romania.
E poi bisognerà vedere il riscontro dell’altra semifinale, vero è che il Portogallo non ha bisogno di presentazione, ma altrettanto la Turchia che ha concluso il proprio girone a soli due punti dall’Olanda (prima e ammessa al mondiale) e davanti la Norvegia di Haaland.
Il conto alla rovescia è già iniziato, senza alcuna paura o presunzione, incontreremo nazionali normali come del resto lo siamo pure noi, ma bisogna capire cosa non ha funzionato, mentre ciò che serve sembra abbastanza chiaro, ritrovare la stessa o vicina alchimia del Webleyazo, che non passa solamente dal motivo generazionale di non disporre di un centravanti internazionale.
Faremmo bene a specchiarci di meno col gagliardetto di detentori del titolo europeo, e avere più rispetto di quei milioni di tifosi, gli stessi scesi nelle strade a realizzare in prima persona quei trionfi visti in tv ripetutamente durante la pandemia.
Il destino dà, il destino toglie, e la storia recente del calcio italiano insegna come toccare il fondo ha rappresentato la spinta per ripartire, dopo la Svezia c’è stata l’Inghilterra tra l’altro fuori casa e con una festa nazionale già pronta poi rimessa nel cassetto.
Adesso l’ultima chiamata verso Qatar 2022, per scrivere le storia prima contro la Macedonia del Nord, e poi ad Istanbul o Lisbona con l’orgoglio di provare a farlo in casa loro in un destino, stavolta incrociato a quello serbo.
Siamo l’Italia, tinta di quello stesso azzurro visto dai balconi come amuleto nel momento più difficile.

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Andrea La Rosa

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