Stanley Cup Finals ’19: Blues 3-2 tra super Binnington ed errori arbitrali

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I Blues sbancano 2-1 Boston in gara 5 e domenica hanno la possibilità, a St. Louis, di vincere la prima Stanley Cup della loro storia.

Sarebbe ingiusto ricondurre tutta la vittoria dei Blues al solo, per quanto clamoroso, errore arbitrale che ha dato il la all’azione del 2-0, ma va comunque sottolineato come la direzione di gara fosse stata troppo morbida già prima del “fattaccio”, lasciando correre almeno un paio di cariche di Chara e fischiando invece una penalità inesistente di Marchand su Binnington. Ciò premesso, va sottolineato il cuore di St. Louis, che unito alla strepitosa prestazione individuale di Binnington ha spinto i Blues al matchpoint di domenica prossima, quando i ragazzi di Berube avranno la possibilità di scrivere una pagina storica, quella del primo titolo della franchigia dopo 51 anni.

Attenzione però a dare già per finiti i Boston Bruins, usciti dal ghiaccio masticando amarissimo, dopo aver dominato buona parte del match e aver messo alle corde per molti minuti i loro avversari, senza però trovare un numero di segnature proporzionale alla mole di gioco sviluppata. Ora sono loro ad avere le spalle al muro, con l’obbligo di vincere gara 6 in trasferta per poi giocarsi il tutto per tutto, nuovamente in casa, in gara 7. Da qui a domenica Marchand e compagni dovranno essere bravi a trasformare l’enorme delusione di questa sconfitta in sprone positivo, così come fecero dopo gara 2 (persa ai supplementari dopo essere stati avanti due volte) andando a vincere gara 3 con 7 reti a St. Louis.

Così è davvero dura da mandar giù, ma non possiamo fare altro che pensare alla prossima.

Noel Acciari, giocatore Boston Bruins

La partita.
Reti bianche nel primo periodo, ma il dominio di Boston è nettissimo (17-6 i tiri dopo i primi 20′). Rask deve superarsi solo in un’occasione, in penalty killing su Perron, ma per il resto è solo Binnington a fare gli straordinari, ingaggiando un duello personale con Pastrnak, e quando non ci arriva lui ci pensa il palo a fermare Marchand e i Bruins. Boston parte un po’ molle nel secondo periodo, e St. Louis ne approfitta, costruendo due occasioni sventate da Rask nei primi 15 secondi di gioco ed andando in vantaggio dopo 55″, con O’Reilly bravo a sfruttare uno splendido assist no-look di Sanford tra le gambe. I Bruins si ributtano avanti con rabbia e poca lucidità, costruendo poco in termini di qualità e rischiando moltissimo dietro, dove solo Rask e una liberazione sulla riga negano il raddoppio ai Blues. La prima metà del terzo periodo è tutta di marca bostoniana, ma Binnington para tutto e il contropiede dei Blues, ben organizzato, produce prima un palo, poi un’occasione con Barbachev ed infine il raddoppio con Perron.

L’azione è però viziata da un evidentissimo sgambetto di Bozak, portato col bastone alle spalle di Acciari; il giocatore di Boston vola in aria, ricadendo pesantemente a terra con la testa (al punto che non rientrerà più per sospetta commozione cerebrale), ma gli arbitri lasciano incredibilmente giocare e pochi secondi dopo Perron segna. Dagli spalti piovono bordate di fischi, tutti i Bruins protestano in modo veemente (ma molto civile, va detto), ma il gol resta: 2-0 Blues a 9’24” dalla fine. I Bruins sembrano svuotati e sfiduciati, ma a 6′ e mezzo dalla fine ci pensa De Brusk a riaccendere animi e speranze, con un pregevole one-timer che fulmina Binnington. Gli ultimi minuti sono palpitanti, con Boston lanciata in un forcing spasmodico che arriva a 5 centimetri dal pareggio, quando un disco scivolato tra le ginocchia di Binnington viene liberato dalla difesa un attimo prima che varchi la linea di porta. Il fortino dei Blues resiste fino alla sirena, per una vittoria che vale una mano sulla Stanley Cup.

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Gianluca Puzzo

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