Stanley Cup Finals ’19: tutti i numeri della finale

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Una pretendente, Boston, tutto sommato annunciata, carica di esperienza, di sagacia tattica e agli sgoccioli di una generazione. Un’altra, St. Louis, con un portiere rookie e tanti giovani di belle speranze, arrivata dopo una rimonta storica e che nella storia vuole entrarci, alzando la prima Stanley Cup dopo 51 anni.

Sulla carta, forse, questa finale dovrebbe finire a Boston in quattro, massimo cinque partite. Ma come non considerare la vena di follia che scorre sotto il ghiaccio di questi playoff? Mai come quest’anno la post season NHL ci ha ampiamente dimostrato quanto ogni serie sia difficilmente pronosticabile, anche quando i numeri pendono dalla parte di una delle due contendenti. Figuriamoci quindi una finale, in cui entrano in gioco emozioni e tensioni uniche, in cui mille fattori possono avere un peso decisivo. Prendiamo ad esempio i giorni di riposo, ben dieci quelli di Boston in attesa che si concludesse la finale Ovest; un plus, al termine di una stagione tanto lunga e logorante, o un minus che arrugginisce, visto che il ritmo partita non è riproducibile in nessun allenamento? Da lunedì avremo la risposta a questo e a mille altri dubbi. Intanto, non potendo leggere il futuro, scopriamo un po’ di numeri passati legati a queste Finals imminenti.

IL PERCORSO
I Boston Bruins hanno corso i maggiori rischi al primo turno, quando sono stati trascinati fino a gara 7 dai Toronto Maple Leafs. Al secondo turno due grandi battaglie in overtime nei primi due match contro i Columbus Blue Jackets, poi la sconfitta in gara 3, quindi dominio incontrastato fino al 4-2. Nella Eastern Conference è infine arrivato uno sweep senza discussioni sui Carolina Hurricanes.
I St. Louis Blues sono partiti con una serie tutta improntata al fattore campo contro i Winnipeg Jets, fino alla vittoria esterna in gara 6 valsa il 4-2 finale. Secondo turno durissimo per i Blues contro i Dallas Stars; la squadra di Berube ha prima evitato l’eliminazione in gara 6 e poi strappato con i denti la qualificazione in gara 7 dopo ben due tempi supplementari. Nella finale Ovest contro San Jose, i Blues si sono ritrovati sotto 2-1 dopo l’incredibile sconfitta all’overtime in gara 3, ma da lì hanno infilato tre vittorie consecutive, conquistando le Finals.

Il nostro lavoro non è ancora completo. Abbiamo altri quattro gradini da salire, e i ragazzi lo sanno bene.

Bruce Cassidy, coach dei Boston Bruins

I PRECEDENTI IN STAGIONE
Blues e Bruins si sono incontrati due volte in regular season, con una vittoria per parte (quella di St. Louis in overtime).
I PRECEDENTI NELLE FINALS
Blues e Bruins si sono già incontrati nelle Stanley Cup Finals: era il 1970, e Boston si impose 4-0.
I BRUINS NELLE FINALS
Boston è alla ventesima presenza alle Stanley Cup Finals, con l’esordio datato addirittura 1927. Da allora hanno collezionato 6 titoli e 13 sconfitte, l’ultima delle quali nel 2013 in 6 partite per mano degli Chicago Blackhawks. L’ultimo trionfo è invece datato 2011, quando i Bruins ebbero la meglio sui Vancouver Canucks in gara 7 grazie alla rete decisiva di Patrice Bergeron, ancora oggi in maglia giallonera.
I BLUES NELLE FINALS
Malgrado i loro 51 anni di storia, i St. Louis Blues non hanno ancora inciso il loro nome sulla coppa di lord Stanley, ma questa sarà la loro quarta partecipazione alle Finals. Le tre precedenti sono consecutive, 1968-69-70, ma tutte sfortunate, sempre perdenti e senza vincere neppure una partita. Alla guida di quella squadra c’era un giovane Scotty Bowman, che sarebbe poi diventato leggenda a Montreal e Detroit, ma i Blues dovettero ugualmente arrendersi per due volte ai Canadiens e nel ’70, come detto, proprio ai Boston Bruins.

I LEADER OFFENSIVI
Boston sta beneficiando della definitiva consacrazione di Brad Marchand, che in regular season ha raggiunto per la prima volta in dieci anni i 100 punti (36 gol e 64 assist) e sta proseguendo sullo stesso ritmo anche nei playoff, con 7 reti e 11 assist già a referto.
Jaden Schwartz ha sorprendentemente tolto al suo compagno Tarasenko lo scettro di cannoniere principe dei Blues, con 12 reti in 19 partite. Nelle 6 gare contro San Jose, Schwartz ha segnato 4 gol, tra cui una tripletta in gara 5.
GLI ALTRI
La prima linea offensiva di Boston (Marchand, Bergeron e Pastrnak) ha realizzato quasi il 40% delle segnature totali della squadra.
Dall’altra parte, St. Louis sta trovando risultati inattesi dalla sua quarta linea (Barbashev, Sundqvist e Steen), capace di segnare 8 punti (5 reti e 3 assist) nelle 6 gare contro gli Sharks.
IL POWER PLAY
Decisamente superiore quello di Boston, con il 34% di segnature con l’uomo in più, mentre St. Louis è ferma ad un mediocre 19.4%.
I PORTIERI
La più classica delle sfide tra maestro e allievo. Tra i pali di Boston c’è Tuukka Rask, una garanzia nei playoff, in cui ha sempre reso su valori eccezionali. Quest’anno non fa eccezione, visto che Rask ha un record di 12-5, con solo 1.84 gol subiti a partita, una

percentuale di tiri parati di 94.2 e due shootout, tra cui quello eccezionale (39 tiri parati) in gara 6 contro Columbus.
St. Louis ha però tra i pali il ragazzo prodigio di questa stagione, il rookie Jordan Binnington, seriamente in corsa per il premio come esordiente dell’anno. La sua prima apparizione in campo è datata 7 gennaio 2019, e da allora non è praticamente più uscito, facendo segnare un record di 24 vittorie e sole 6 sconfitte, con 1.89 reti a partita e il 92.7% di tiri parati (quarto dell’intera NHL). Nei playoff i suoi numeri sono leggermente peggiorati (2.36 reti a partita e 91.4% di parate), ma ha finito alla grande la serie contro San Jose, con 75 tiri parati su 77 nelle ultime tre partite.
I LEADER DIFENSIVI
L’eterno Zdeno Chara, 42 anni e 2 metri e 6 centrimetri, è ancora il faro della

retroguardia di Boston. Ha dovuto forzatamente diminuire il proprio minutaggio, ma quando c’è da difendere un vantaggio è sempre lui il più affidabile.
L’asso arretrato dei Blues, invece, si chiama Alex Pietrangelo, e con i suoi 13 punti (2 gol e 11 assist) ha già stabilito il record all time di produzione offensiva nei playoff per i difensori di St. Louis.
CURIOSITA’ FINALI
Sia i Boston Bruins che i St. Louis Blues hanno dimostrato di essere due “front runner team”, cioè due squadre che prediligono gestire il vantaggio piuttosto che rincorrere l’avversario. I Blues hanno un record di 9-1 in questi playoff quando hanno segnato nei primi sei minuti del match. I Bruins vantano addirittura 11 vittorie a 0 quando hanno iniziato in vantaggio l’ultimo periodo di gioco.

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Gianluca Puzzo

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