
Edmonton non riesce a completare la sua clamorosa rimonta: in gara 7 s’impongono 2-1 i Florida Panthers, che conquistano così la prima Stanley Cup della loro storia. Partita appassionante e molto combattuta, dopo l’1-1 del primo periodo è decisiva la rete di Reinhart sul finire del secondo parziale. Nel terzo periodo Bobrovsky sale in cattedra bloccando tutti i tentativi di Edmonton, che deve accontentarsi del premio di MVP per McDavid (a secco in gara 7), il sesto nella storia a vincerlo pur avendo perso la finale.
Èmancato l’ultimo gradino agli Edmonton Oilers nella strada verso quello che sarebbe stato un autentico miracolo sportivo; il più importante, purtroppo per loro. Gara 7 la vincono i Florida Panthers, lucidi e coraggiosi nel non farsi travolgere dalle tre sconfitte consecutive maturate dopo gara 3, e con essa la Stanley Cup, la prima della loro storia, iniziata nel 1993. Una lunga attesa, quella dei Panthers, così come quella del loro coach, Paul Maurice, che dopo quasi duemila panchine (1.985 per la precisione, tra regular season e playoff) conquista il traguardo che vale una carriera, conducendo in porto con grande capacità gestionale una serie che sembrava già vinta e che invece si è ritrovato sul punto di perdere.
Agli Oilers non riesce di spezzare il digiuno delle squadre canadesi che oramai si protrae dal 1993, e non basta il premio di MVP dei playoff assegnato al loro capitano, Connor McDavid, malgrado la sconfitta, a lenire il dolore dai loro volti. McDavid è solo il sesto giocatore (il primo, se si escludono i portieri) a vincere questo premio pur non arrivando al titolo; non accadeva dal 2003, quando l’MVP fu Giguere, portiere di Anaheim sconfitta ancora in sette partite dai New Jersey Devils. Un premio importante, ma pur sempre una consolazione rispetto a quella Stanley Cup solo sfiorata.
È mancato l’ultimo gradino agli Edmonton Oilers nella strada verso quello che sarebbe stato un autentico miracolo sportivo; il più importante, purtroppo per loro.
Gara 7 è stata di un’intensità impressionante, con entrambe le squadre che hanno gettato sul ghiaccio tutto quel poco che rimaneva loro nel serbatoio, dopo una stagione lunghissima e dei playoff ancor più impegnativi. L’inizio è dei Panthers, aggressivi e sempre alla ricerca dello scontro fisico contro i più talentuosi avversari, per intimidirli e infiammare il pubblico allo stesso tempo. Il vantaggio dei Panthers arriva dopo 4’27”, con una deviazione volante di Varhaeghe su tiro di Rodrigues che mette completamente fuori causa Skinner. Poco più di 2′, però, e torna l’equilibrio, con la rete del pareggio di Janmark, splendidamente lanciato in breakaway da una verticalizzazione improvvisa di Ceci. Per diversi minuti è Edmonton a condurre il gioco, assediando Bobrovsky e i Panthers nel loro terzo difensivo, ma non andrà oltre un palo colto da Bouchard. Nel finale Florida riprende il controllo delle operazioni, costringendo Skinner a un bell’intervento su un tiro violento di Forsling dalla distanza.
La prima metà del secondo periodo coincide con il momento migliore degli Oilers: Bobrovsky si supera su McDavid dopo 2′ e poco dopo è superlativo in almeno quattro occasioni durante un power play dei canadesi. Edmonton produce molto gioco ma non riesce a sfondare, e alla fine la beffa è in agguato: a 5′ dalla seconda sirena Kulikov salva i suoi togliendo il puck dalla riga di porta di Florida, e sul ribaltamento i padroni di casa vanno a segno, con un tiro dalla media distanza di Reinhart che coglie forse un po’ di sorpresa Skinner.
Nel terzo periodo si gioca praticamente a una porta sola: Edmonton spinge con orgoglio, Florida è attentissima a non scoprirsi ed erge un fortino di pattini e bastoni davanti a Bobrovsky, che ci mette comunque del suo parando nove conclusioni avversarie. Gli spazi sono impossibili da trovare per gli attaccanti degli Oilers, che si affidano così alle mischie e alle deviazioni sotto misura, senza però riuscire a trovare la zampata del pari. A 90″ dalla fine, gli Oilers tentano anche la carta dell’empty net, ma i Panthers addormentano il gioco in balaustra e chiudono senza ulteriori pericoli.