Stanley Cup: L.A. sul 3-0 ipoteca la coppa, ai Rangers resta solo rabbia

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Stanley-Cup-14-#3_post“La festa cominciata è già finita”… o quasi, mi permetto di aggiungere ai sacri versi di Sergio Endrigo. Che i Los Angeles Kings fossero favoriti era abbastanza prevedibile, ma nessuno, credo neppure il loro più sfegatato tifoso, si sarebbe aspettato di trovarsi davanti alla ridente prospettiva di uno sweep, di un 4-0 che potrebbe avverarsi già stanotte. Per descrivere la buca profondissima in cui si trovano i New York Rangers basta citare un solo dato: dal 1927 ad oggi solo una squadra è stata capace di vincere la coppa rimontando tre partite di svantaggio, i Toronto Maple Leafs contro Detroit nel 1942. Quella in programma stanotte sul ghiaccio del Madison Square Garden, quindi, potrebbe già essere l’ultima partita della stagione, se i Rangers non riusciranno a piazzare almeno la vittoria della bandiera, evitando ai loro tifosi la sofferenza di dover assistere ai festeggiamenti degli avversari.

Finora la chiave di volta della serie è stata l’appassionante e infinita gara 2, vinta dai Kings 5-4 al secondo tempo supplementare dopo aver rincorso per tutta la partita gli avversari. New York, come in gara 1, era partita a razzo ancora una volta, portandosi avanti 2-0 con McDonagh e Zuccarello. Il 2-1 di Stoll sembrava il preludio al riaggancio da parte dei padroni di casa, ma un gol da cineteca in power play di Martin St. Louis issava New York al 3-1 a metà del secondo periodo. I Kings si riavvicinavano quattro minuti dopo con Mitchell, ancora sfruttando un power play, ma lo stesso difensore combinava un pasticcio 11 secondi più tardi, concedendo a Brassard la rete del 4-2.
Il terzo periodo si apriva con la rete del 4-3 siglata da Dwight King ma viziata da un’evidente interferenza sul portiere, incredibilmente non ravvisata dagli arbitri. La panchina di N.Y. esplodeva all’istante, ma urla, strepiti e proteste non servivano ovviamente a nulla. Irremovibili gli arbitri e scatenati, a quel punto, i Kings, che con Marian Gaborik (alla 13ma rete in questa post season) trovavano il pareggio a 6 minuti dalla sirena. La partita, già bellissima fin lì, diventava appassionante, con entrambe le squadre oramai decise ad affrontarsi a viso aperto nella caccia al gol decisivo; New York sfiorava addirittura il gol-beffa, con un disco deviato fortunosamente dalla maschera di Quick a tre decimi di secondo dalla fine! Il primo tempo supplementare scorreva nello stesso modo, con un ritmo sensazionale ed emozioni da una parte e dall’altra, ma non bastava a chiudere la gara; bisognerà attendere il decimo minuto del secondo overtime perché il capitano dei Kings, Dustin Brown, trovi il gol decisivo con una deviazione sotto porta piuttosto fortunosa.

Lunedì notte la serie si è spostata sulla costa Est, a New York, dove un Madison Square Garden stracolmo ce l’ha messa tutta per spingere i proprio beniamini a un successo che avrebbe riaperto la serie. Gara 3, però, ha mostrato tutta l’esperienza e il cinismo di cui è dotata Los Angeles, doti ancora più evidenti se raffrontate all’enorme quantità di occasioni sprecate dai Rangers. I padroni di casa ce l’hanno messa tutta almeno per due terzi di gara, mollando solo nella seconda metà del terzo periodo, quando il 3-0 dei Kings non lasciava loro più alcuno scampo, ma hanno sprecato davvero tanto, troppo, specialmente nelle 6 situazioni di power play di cui hanno beneficiato. Però va detto che due dei tre gol dei Kings sono stati frutto di rimpalli davvero ben visti dalla dea bendata e Jonathan Quick, uscito da questa partita come un gigante, nella fase di maggior pressione dei Rangers è stato graziato da incredibili errori degli avversari sotto porta e da dischi incredibilmente respinti con la punta del bastone o del pattino…

Insomma, a Los Angeles sta andando tutto bene, incredibilmente bene. Il 4-0 sarebbe ingiusto perché non c’è realmente tutta questa differenza tra le due squadre, e i Rangers meriterebbero di giocarsi una gara 5 senza nulla da perdere, seppur in trasferta. D’altra parte, però, il momento dei Kings appare così di grazia che sembra impossibile che possano fermarsi proprio ora, a un passo da un titolo che renderebbe leggendari alcuni dei suoi protagonisti. L.A. una rimonta del genere l’ha compiuta proprio al primo turno di questi playoff, contro San Jose, quindi sa benissimo cosa si prova e cosa fare per evitare di subirla a sua volta.

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Gianluca Puzzo

Un commento

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  • Il fatto che una clamorosa rimonta sia avvenuta solo una volta, nel 1942, chiude definitivamente i giochi. Non ci resta che attendere il verdetto finale, con la tua magistrale cronaca, e il commento definitivo. Grazie.

Gianluca Puzzo

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