Super Bowl LV: tutti i motivi per vedere Buccaneers e Chiefs

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La sfida di domenica, comunque vada, consentirà ai vincitori di scrivere, per motivi diversi, una pagina di storia del football. I padroni di casa sfaterebbero il mito del “nemo propheta in patria” e regalerebbero a Brady il settimo (e forse più incredibile) anello della sua leggendaria carriera. I campioni in carica, invece, realizzerebbero una doppietta che manca da 17 anni e Mahomes, a soli 25 anni, arricchirebbe la sua bacheca già da Hall of Famer.

Inutile nasconderselo; in tanti, una volta eliminata la nostra squadra del cuore, abbiamo tifato perché questa fosse la finale. Un po’ per la curiosità di vedere se ci sarà o no il tanto atteso (ma puntualmente smentito dai fatti) passaggio di consegne tra Brady e un suo erede, ora identificabile in Mahomes. Erede in termini di bacheca potenziale, non certo di stile di gioco, ma pur sempre erede. Un po’ per vedere come finirà l’incredibile scommessa fatta su se stesso da Brady, che dopo aver salutato i suoi leggendari Patriots, non solo ha deciso di non smettere, ma ha rilanciato cambiando conference, clima e accettando una squadra di medio cabotaggio, che nella sua storia ha vinto un solo titolo. In pochi credevano che i Buccaneers targati Brady sarebbero riusciti ad arrivare ai playoff, nessuno (tranne i diretti interessati) pensava che la loro corsa sarebbe proseguita addirittura fino al Super Bowl, per di più ospitato in casa. Per Brady sarà la decima finale, con la prospettiva di mettersi al dito il settimo anello. Inutile aggiungere altro.

Ma questa partita sarà da vedere anche per Mahomes e i suoi Kansas City Chiefs, campioni in carica pronti ad un bis che nella NFL è sempre più difficile (manca dal 2003-2004, guarda caso con i Patriots di Brady) e pronti a regalare alla loro stella il secondo anello, a 25 anni, per una carriera che, almeno nei numeri, potrebbe in prospettiva ricalcare quella del suo omologo quasi vent’anni più anziano. Dopo una regular season dominata, i Chiefs hanno rischiato di veder svanire il loro sogno a causa di un brutto placcaggio subito da Mahomes contro i Browns, che aveva causato al qb una commozione cerebrale. Una settimana di pathos, per i tifosi dei Chiefs, appesi ai bollettini medici, fino alla liberazione di rivederlo in campo contro i Bills, dapprima cauto poi nuovamente padrone del campo, come al solito. Sarà da vedere l’approccio di Mahomes a questo match, il suo e quello dei suoi compagni dell’attacco, soprattutto Kelce e Hill, consapevoli di avere chance dalle secondarie avversarie, oltretutto prive di un paio di elementi di valore. Il “rischio” di uno spettacolo imperdibile, insomma, c’è tutto.

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Gianluca Puzzo

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