Il Super Bowl di domani è già passato alla storia ancor prima di essere giocato: per la prima volta si troveranno contro due fratelli (i Kelce) e, soprattutto, per la prima volta in 57 sfide entrambi i quarterback avranno la pelle nera, un piccolo grande segnale di cambiamento.

È stata una lunga strada per i neri d’America da quel 1923, anno in cui Fritz Pollard e Bobby Marshall furono i primi giocatori di colore a calcare il gridiron dei professionisti, ma domani si potrà definirla compiuta. A Glendale, Arizona, si affronteranno infatti nel Super Bowl numero 57 due formazioni guidate da altrettanti quarteback di colore: i Kansas City Chiefs da Patrick Mahomes e i Philadelphia Eagles da Jalen Hurts. C’è ancora moltissimo da fare in America (e in tutto il mondo) sul tema dell’integrazione razziale, come i fatti di cronaca non smettono di ricordarci quasi quotidianamente, ma è fuori di dubbio come quella di domani sia una partita-simbolo, uno spartiacque, in cui il ruolo centrale di una squadra vincente smette definitivamente di essere “roba da bianchi” e diventa semplicemente appannaggio del migliore, a prescindere dal colore della sua pelle. Se statisticamente questa prima volta poteva definirsi probabile, visti gli 11 quarterback neri titolari (su 30) nella prima giornata di questa stagione, nei fatti non era poi così scontata, tant’è che ribaltando ipoteticamente i risultati delle finali di Conference, le semifinali del Super Bowl, avremmo avuto l’ennesima finale tra qb bianchi, con Burrow e Purdy a giocarsi il Vince Lombardi Trophy. Mahomes e Hurts non sono ovviamente i primi qb neri a giocare la finale (Mahomes ha già un titolo in bacheca): la strada che oggi percorrono è stata aperta 36 anni fa, ed è costellata di grandi giocatori che si sono spesso scontrati con razzismo, preconcetti e ottusità non solo dell’ambiente del football, ma di un’intera società in generale.
La storia dei qb neri al Super Bowl si apre nel 1987 grazie a Doug Williams, che conduce i Washington Redskins alla vittoria nel Super Bowl XXII grazie a una prestazione sontuosa che gli varrà anche il premio come MVP della finale. Purtroppo la carriera di Williams non avrà più giorni di gloria come quello, principalmente a causa degli infortuni.
Doug Williams è quindi il primo qb nero ad arrivare al titolo, un’impresa eccezionale se si considera che, dopo di lui, solo altri due l’hanno eguagliata, e solo in tempi recentissimi, Russell Wilson e lo stesso Pat Mahomes, che quindi vincendo domani diventerebbe il primo qb nero in assoluto a vincere due titoli. Wilson, attualmente ai Denver Broncos ma a 35 anni probabilmente in chiusura di carriera, è arrivato a una yard dal bissare il titolo NFL, alla guida della leggendaria “Legion of Boom” dei Seattle Seahawks: dopo il trionfo del 2013 contro i Denver Broncos (asfaltati 43-8), nel 2014 il suo attacco arriverà appunto a una sola yard dal touchdown della vittoria contro i New England Patriots di Tom Brady. Con soli 20″ da giocare, il suo coach Pete Carroll si rende protagonista di una delle chiamate più controverse della storia del football moderno, chiamando un lancio di Wilson anziché affidare la palla al running back più forte della lega, in quegli anni, ovvero “the beast” Marshawn Lynch. Il resto è storia, con Wilson che viene intercettato da Malcolm Butler e i Patriots ancora una volta campioni. Quella di domani sarà invece la terza presenza di Pat Mahomes al Super Bowl, dopo quella vittoriosa del 2019, in cui guida da campione la rimonta finale sui San Francisco 49ers che gli vale anche il premio come MVP. Tornerà subito per il bis l’anno seguente, ma stavolta in non perfette condizioni fisiche e con una linea offensiva falcidiata dagli infortuni, finirà per soccombere alla pass rush dei Tampa Bay Buccaneers di Tom Brady.
Vale la pena ricordare anche gli altri qb neri giunti fino alla finale, pur senza vincere il titolo: Steve McNair (il primo qb nero ad essere MVP stagionale, nel 2003), Colin Kaepernick (giocatore straordinario, che ha pagato a carissimo prezzo la sua battaglia per i diritti dei cittadini di colore) e Cam Newton. E vanno ricordati anche Donovan McNabb, sei volte al Pro Bowl, bandiera degli Eagles, a cui gli scout universitari dissero di giocare running back o ricevitore, perché un qb nero non sarebbe mai arrivato a giocare in NFL. E infine il più spettacolare di tutti, poco vincente ma straordinariamente emozionante: Michael Vick, il primo qb nero ad essere nominato numero 1 assoluto al draft, nel 2001.