Episodi del passato dove importanti piloti hanno svolto dei test con un team diverso da quello con cui erano sotto contratto. Due piloti di F1 ed uno di motociclismo, per quest’ultimo un sogno rimasto tale.

Tre nomi su tutti: Michael Schumacher, Fernando Alonso e Valentino Rossi.
Quello di Schumacher è il nome più amato dai ferraristi, cui resta il ricordo per i trionfi nel periodo in rosso culminato con cinque titoli mondiali, che sommati ai due del biennio Benetton (1994-1995) lo incoronano al momento come pilota più vincente nella storia della F1. Il primo episodio risale al dicembre 1994 quando guidò una Ligier JS39b (foto in basso a sinistra) sesta tra i costruttori in quel campionato.
Alla fine di quell’annata, la Benetton passò dai propulsori Ford a quelli Renault che già spingevano la monoposto francese, quindi il test servì probabilmente per saggiare i meccanismi del motore transalpino, che spinse la Benetton B195 con la quale il tedesco bissò il titolo mondiale prima di passare alla Ferrari l’anno successivo.
Il secondo evento è del settembre 1997, quando a Fiorano guidò una Sauber C16 spoglia di sponsor sulla livrea, per dare preziose indicazioni sul telaio in rapporto al motore Ferrari, poi ribattezzato dallo sponsor Petronas, che spingeva la monoposto elvetica.
L’altro nome illustre è quello di Fernando Alonso, due volte
campione del mondo con la Renault nel biennio 2005-2006, che nel giugno 2002 a Silverstone salì sulla Jaguar R3. A quel tempo lo spagnolo era terzo pilota Renault, ingaggiato da Flavio Briatore dopo essersi messo in luce nel 2001 con la Minardi, ma chiuso dai titolari Trulli e Button. Così Niki Lauda team principal della Jaguar, offrì un test al giovane Alonso (foto in basso a destra) che piazzò la monoposto (settima tra i costruttori a fine campionato) al terzo posto tra le sedici scese vetture in pista, a dimostrazione delle sue qualità.
Il caso più affascinante resta quello di Valentino Rossi che sognò concretamente il passaggio dalle due alle quattro ruote.
Nel 2004 effettuò un test a Fiorano indossando lo stesso casco di Michael Schumacher per una giornata che nelle intenzioni doveva essere top-secret; successivamente nacque il “sospetto” che i test seguenti non fossero altro che un regalo al grande campione o eventi promozionali voluti dagli sponsor.
Qualche anno dopo sembrò davvero vicino il passaggio di Rossi in F1, non subito alla Ferrari ma in una monoposto più lenta, per una suggestione che però rimase sempre tale.

