Troppi Hawks, per L.A. è già -2

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Sono iniziate nel weekend le finali di Conference della NHL, scoglio di semifinale verso la Stanley Cup, e la notizia è che i Chicago Blackhawks sono definitivamente tornati la macchina schiacciasassi della regular season, chiusa alla quota stellare di 77 punti in 48 partite, con 36 vittorie e 12 sconfitte (ma 5 in overtime, quindi con 1 punto comunque guadagnato).

Da quando si sono trovati sotto di 3 partite a 1 contro i Detroit Red Wings, gli Hawks hanno cambiato marcia, infilando una striscia che conta, finora, 5 vittorie consecutive. A farne le spese prima gli stessi Red Wings, eliminati in gara 7, e ora i campioni in carica dei Los Angeles Kings, sotto 2-0 in una serie che appare per loro già compromessa.

Se gara 1 è stata equilibrata almeno nel punteggio (2-1 in rimonta per gli Hawks), pur non essendola stata nel gioco, con il pallino sempre in mano a Chicago, gara 2 non ha avuto storia fin dal primo periodo, chiuso 2-0 dagli Hawks con due perle di Shaw (su assist no-look di Stalberg) e Seabrook, che con un perfetto diagonale ha bruciato l’incolpevole Quick. Stesso copione nel secondo periodo, con gli Hawks che hanno atteso di essere in vantaggio 4-0 per calare un po’ il ritmo, concedendo qualcosa ai californiani solo a stalla ampiamente vuota, come suol dirsi. Due gol totalmente indolori e qualche scazzottata  en passant sono state le (magre) consolazioni di L.A. Risultato finale 4-2 e Quick addirittura sostituito nel secondo periodo, per farlo rifiatare in vista di una gara 3 che appare già come l’ultima spiaggia per i Kings, che dovranno davvero compiere un’impresa per tornare in gara contro una Chicago così intensa, arrembante e cinica da sembrare già con un pattino e mezzo in finale.

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Gianluca Puzzo

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