Verso Euro 202(1) – 2a parte

V

Prosegue con la seconda parte, il percorso di avvicinamento agli imminenti europei di calcio, con la storia della competizione dal 1976 al 1988, edizione quest’ultima che segnò l’ascesa di molti giovani futuri campioni olandesi.

Van Basten e Gullit, protagonisti del successo olandese ’88.

Per la quinta edizione dei campionati europei di calcio, la Jugoslavia fu la sede dell’evento presso gli stadi di Belgrado e Zagabria, con la formula di qualificazione simile ai precedenti europei, ovvero una prima fase di qualificazione disputata nel biennio ’76-’78 con inserite le trentadue squadra partecipanti suddivise in otto gironi con partite di andata/ritorno, tra queste la prima classificata venne ammessa alla fase finale.
Poi quarti di finale con la formula andata/ritorno invece semifinale e finale in partita secca, dove vinsero i padroni di casa ai calci di rigore contro la Germania Ovest che aveva vinto quattro anni prima. Ad arbitrare l’atto conclusivo fu l’italiano Sergio Gonella.

Il campionato del 1980 segnò un cambio di passo rispetto al passato, poiché il paese organizzatore fu designato prima delle fase di qualificazione ed inoltre, la stessa nazione ospitante vide la propria rappresentativa direttamente ammessa alla fase finale.
Fu proprio l’Italia ad ospitare quella edizione, mentre le altre trentuno nazionali affrontarono il turno di qualificazione suddivise in sette gruppi, tre da cinque squadre e quattro con quattro squadre, dove la vincitrice si qualificò alla fase finale che a sua volta, prevedeva tramite sorteggio ulteriori due gruppi dove in ciascuno di essi, le prime due classificate disputarono la finale e le rispettive seconde quella per il terzo e quarto posto.
L’Italia inserita nel Gruppo B, collezionò gli stessi punti del Belgio meglio piazzata per un numero maggior di gol nonostante la stessa differenza reti, gli azzurri furono poi

battuti ai calci di rigore nella finalina contro la Cecoslovacchia.
Il torneo fu vinto dalla Germania Ovest davanti a quasi cinquantamila dell’Olimpico.

L’edizione successiva del 1984 si tenne in Francia, dove confermata la stessa proceduta di qualificazione alla fase finale, i padroni di casa vinsero il loro primo trofeo trascinati dai nove gol messi a segno da Michel Platinì sui quattordici realizzati dalla squadra, record tuttora imbattuto.
La manifestazione presentò l’incremento degli stadi scelti per la fase finale, proprio per ampliare sempre più la manifestazione ad una maggiore platea di pubblico nei diversi territori della nazione.
Deludente il cammino dell’Italia due anni prima campione del mondo, che nel girone eliminatorio colleziona solamente una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte, al quarto posto dietro Romania, Svezia e Cecoslovacchia, davanti solamente alla nazionale cipriota.

Nel 1988 la scelta ricadde sulla Germania Ovest che da lì a poco tempo, vedrà affrontare l’ultima fase della sua interna divisione politica. Non mancarono le sorprese nel turno eliminatorio, fuori dai giochi la Francia campione in carica che concluse il proprio girone al terzo posto dietro Unione Sovietica e Germania Ovest.
Il cammino dell’Italia si concluse in semifinale contro l’Unione Sovietica che riscattò la “monetina” di qualche anno prima, poi sconfitta in finale dall’Olanda di Gullit, Van Basten e tanti altri giovani futuri campioni.

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Andrea La Rosa

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