Tra le statistiche della F1 non ci sono solo grandi campioni, ma anche degli autentici carneadi del volante come Markus Winkelhock, protagonista nella sua unica gara con la Spyker.

Tra le belle storie della F1 c’è quella di Markus Winkelhock, pilota tedesco oggi 40enne che nonostante i pochi giri percorsi nella sua carriera in F1, ha vissuto il suo momento di gloria, riuscendo addirittura ad entrare nel libro dei record.
Dopo una carriera nelle categorie minori ed il 2006 come collaudatore della Midland (che rilevò la Jordan), nel 2007 ha l’occasione di calarsi nell’abitacolo della Spyker (secondo alcune fonti pagando una cospicua somma) al posto di Christijan Albers, per correre il Gp d’Europa sul circuito del Nurburgring.
I presupposti sono quelli di una comparsata, perché le posizioni di centro gruppo sono lontanissime. Winkelhock si qualifica in ultima posizione ad un secondo e quattro decimi dal compagno di squadra Adrian Sutil, a sua volta lontano un secondo e tre decimi dalla più vicina monoposto, la RedBull di Coulthard.
Il giorno della gara, quando le monoposto effettuano il giro di ricognizione per schierarsi sulla griglia della partenza, le nuvole minacciano pioggia ma la pista è asciutta, quindi impossibile partire con le gomme da bagnato.
Fuori dal coro è proprio Winkelhock che, senza nulla da perdere, prima del semaforo verde rientra ai box tentando l’azzardo delle gomme da bagnato.
Al via dopo poche curve inizia a piovere e nel breve tempo, si abbatte un nubifragio.
Le monoposto diventano inguidabili, tanto che Raikkonen (poi campione del mondo quell’anno con la Ferrari) nel primo giro sbanda nel tentativo di rientrare ai box; tutti sono costretti a guidare con andatura da passeggio per tenere la propria monoposto sul tracciato col solo obiettivo del pit-stop, mentre le telecamere immortalano il caos.
Winkelhock pesca il jolly e nel secondo giro supera agevolmente lo stesso Raikkonen, portandosi in testa dopo aver recuperato ventuno posizioni in due giri!
La prima curva dopo il rettilineo di partenza si trasforma in un torrente e, di conseguenza, in una trappola perfetta per moltissimi piloti le cui monoposto scivolano fuori pista; tra queste anche la McLaren del rookie Hamilton, che riesce a tenere accesa la vettura e viene rimesso in pista da un mezzo di soccorso.
Necessaria la bandiera rossa e una nuova partenza dietro la Safety Car, che vede dagli specchietti proprio Winkelhock… al primo posto!
Alla ripresa della gara, ristabilite le condizioni di normalità, la sua Spyker viene risucchiata nelle ultime posizioni, poi il ritiro nel giro n. 13 per problemi all’impianto idraulico.
Giusto il tempo di passare dalla F1 in maniera improvvisa, per entrare nella ristretta lista di piloti capaci di condurre nel Gp d’esordio (il primo partendo dall’ultima posizione), unico pilota a partire nello stesso Gp la prima volta in ultima posizione e la seconda davanti a tutti, battendo il record di Michael Schumacher nel rapporto tra giri in testa e giri completati in carriera.
Un momento di visibilità anche per la Spyker, che proseguì la stagione col giapponese Yamamoto in coppia con Sutil (titolare in tutte le gare) in un campionato concluso con un punto tra i costruttori, poi
rilevata dalla Force India (oggi Racing Point) che nel 2008 utilizzò la stessa monoposto con qualche modifica.
Un appuntamento col destino per il pilota tedesco, per avere onorato la memoria del padre che proprio al Nurburgring su una RAM nel 1985 disputò l’ultima gara in F1, per poi morire nello stesso anno in un incidente durante la 1000 km di Mosport, quando Markus era un bambino.

