…e tutto il resto è noia

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Udine_postSport One avrebbe preferito iniziare il 2015 raccontandovi qualcosa di nuovo ma pazienza, speriamo che almeno “repetita iuvant” (ma ne dubitiamo). Anche dopo la partita di Udine, in cui stavolta le decisioni arbitrali sono andate a favore della Roma, ribadiamo quanto scritto a suo tempo dopo “L’insostenibile buffonata di Torino”: senza la tecnologia il calcio non sarà mai una cosa seria e credibile. Anche tralasciando l’aspetto etico-sportivo, stiamo parlando della prima industria sportiva mondiale, non del torneo del bar, ed è ridicolo che ancora nel 2015 i risultati di un tale mastodontico movimento economico si riducano spesso a “l’arbitro ha visto o non ha visto”.

È ormai imperativo controllare elettronicamente la linea di porta e rendere obbligatorio il video check in occasione di ogni segnatura, anche la più scontata. Infine, si devono assegnare due video check discrezionali a ciascuna squadra, che gli allenatori possono chiamare in ogni momento della gara. Nel caso in cui il check dia ragione al tecnico, non gli verrà sottratta la chiamata, come avviene nella NFL. Infine, la sala controllo video non deve trovarsi all’interno dei singoli stadi, per evitare influenze ambientali, ma essere centralizzata in un luogo unico, dove ogni gara in corso viene seguita da un arbitro, che vede le immagini in tempo reale e che viene chiamato in causa via radio o via telefono dal quarto uomo al momento in cui si renda necessario un video check. È la tecnologia, signori, e tutto il resto, prima o poi, sarà noia.

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Gianluca Puzzo

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