Nel Gran Premio degli Stati Uniti, l’ennesima vittoria di Hamilton rende la lotta per il titolo piloti una formalità. Gara orgogliosa delle Ferrari, che vede a podio entrambe le monoposto (2° Vettel 3° Raikkonen).
A tre gare dal termine, la Mercedes conquista per la quarta volta consecutiva il titolo costruttori.
Appuntamento speciale quello a stelle a strisce, dove la Formula 1 si è vestita di rosa sensibilizzando la lotta contro il tumore al seno.
Proprio per questo, la Pirelli ha apportato la colorazione rosa sulla spalla delle gomme ultra-soft, così come alcune scuderie hanno dedicato uno spazio sulle loro livree.
Fermento anche tra gli abitacoli, dove Sainz è salito a bordo della Renault, venendo sostituito in Toro Rosso da Hartley affiancato da Kvyat che ha ritrovato il sedile di Gasly, impegnato nella SuperFormula.
In pista Hamilton è imprendibile, perché oltre ad essere il più veloce nelle prove libere conquista anche la pole position (undicesima in stagione), affiancato in prima fila da Vettel e seguito da Bottas e Ricciardo; solo 5° Raikkonen in virtù della retrocessione di ben 15 posizioni per Verstappen (terzo tempo) a causa di sostituzione extra nella power-unit.
Da segnalare un simpatico episodio in PL3, dove proprio Vettel rientrando ai box, sterza verso il box RedBull, segno di un inconscio ricordo…
La gara.
Al via Vettel ha uno spunto straordinario e guadagna la prima posizione, ma al giro n°6 viene sorpassato da Hamilton; dietro rimangono invariate le posizioni.
Nella prima parte succede poco, gli occhi sono puntati su Verstappen che recupera fino alla sesta posizione.
Al giro n°16 si ritira Ricciardo per un problema al motore, mentre dopo il pit-stop, Hamilton mantiene a fatica la posizione su Vettel.
Per alcune tornate, Verstappen è in testa (l’unico a non essersi fermato ai box), ma al giro n°23 viene superato da Hamilton.
Col britannico che aumenta il distacco, l’attenzione è per la battaglia tra Vettel, Bottas, Raikkonen e Verstappen che anticipa rispetta agli altri il secondo pit-stop, seguito dal tedesco della Ferrari.
I due finlandesi invece proseguono e al giro n°42 Raikkonen supera Bottas guadagnando la seconda posizione.
Finale incandescente: Vettel e Verstappen recuperano con le gomme fresche.
Vettel supera Bottas al giro n°51 e successivamente torna in seconda posizione col compagno Raikkonen che gli lascia spazio; dietro anche Verstappen supera il finlandese della Mercedes.
Nelle ultime curve Verstappen beffa Raikkonen, ma dopo la bandiera a scacchi, viene penalizzato per aver tagliato la pista durante il sorpasso.
In zona punti: Verstappen, Bottas, Ocon, Sainz, Perez, Massa e Kvyat.
Prossimo appuntamento tra una settimana in Messico, dove Hamilton può conquistare il suo quarto mondiale anche arrivando solo quinto.
Ciao Sebastiano,
il dio denaro mette sempre la propria impronta, sacrificando dei circuiti rispetto ad altri dove i contratti milionari non sono un problema e si firmano in poche ore.
L’ha fatto in passato e lo farà sempre.
Sul lato sportivo, guardando il distacco potremmo pensare ad un campionato a senso unico, ma non dimentichiamo che Vettel è stato davanti per buona parte del mondiale, fino ai problemi di affidabilità nelle tre gare asiatiche.
Dove arriva il merito della Mercedes?
Il valore aggiunto di quest’anno, è stato il talento di Lewis Hamilton.
Una cosa è certa, siamo tornati competitivi contro chi negli ultimi tre anni, non aveva mai avuto rivali.
Grazie per il tuo contributo.
Ancora una volta la pista fa la differenza sul piano dello spettacolo. Un finale di gara che potevamo sperare di vedere solo nella moto gp viene proposto nella sonnolenta F1. Bravo Raikkonen che, quando è in giornata, mostra tutte quelle qualità per le quali la Ferrari lo ha ingaggiato. Un unico pensiero: ma quale è il vero limite della Mercedes ? L’imbarazzante facilità con cui Hamilton si è sbarazzato di Vettel induce a pensare che, fino ad oggi, i tedeschi abbiamo voluto giocare come il gatto con il topo. Spero di sbagliarmi !