Il secondo turno dei playoff NHL ha regalato quattro serie lunghe ed appassionanti e, in più, ha spostato verso la Western Conference tutti gli equilibri della corsa alla Stanley Cup. A Est, infatti, sono cadute le due teste di serie, Pittsburgh e la favoritissima Boston, entrambe a gara 7 ed entrambe dopo essere state in vantaggio per 3 partite a 2.
I Montreal Canadiens, dopo il 4-0 rifilato a Tampa Bay al primo turno, si sono presi il lusso di mandare in vacanza la squadra che in regular season aveva tritato tutti gli avversari, i Boston Bruins, nonché finalista della scorsa Stanley Cup. I canadesi hanno giocato una serie tutta cuore e grinta, ma questi ingredienti non sarebbero comunque bastati senza due stelle che hanno letteralmente trascinato i compagni: Carey Price tra i pali e P.K. Subban, difensore di colore (nella foto) capace di segnare 4 reti (con 3 assist) contro la difesa meno battuta di tutta la NHL. Anche i Bruins ci hanno messo del loro, naturalmente, con un attacco poco incisivo, qualche incertezza del portiere Rask (fatale quella sul secondo gol canadese in gara 7) e brutte distrazioni da parte delle seconde linee difensive. Malgrado questo, i Bruins sono riusciti ad avere due match point, trovandosi avanti 3-2 nella serie, ma sono stati sbaragliati 4-0 in gara 6 a Montreal e hanno finito per buttare via l’intera stagione sul proprio ghiaccio di casa, uscendo battuti 3-1 nella partita conclusiva.
A proposito di “buttar via”, i Pittsburgh Penguins possono tenere lezioni in materia, dopo aver gettato alle ortiche una serie in cui conducevano 3-1, con due match ball da giocare in casa; da lì in poi, però, i New York Rangers hanno preso a giocare alla grande (10 gol a 3 nelle ultime tre partite), mentre i Penguins si sono seduti. I Rangers hanno dominato le gare 5 e 6, e compiuto il capolavoro finale vincendo gara 7 in trasferta, una specialità in cui sono ormai maestri. Ancora una volta strepitoso, tra i pali, Henrik Lundqvist, mentre in attacco Derick Brassard è esploso mettendo a segno 4 gol. Ai Penguins non è bastata la grande prestazione di Malkin (3 gol e 4 assist), mentre Crosby è rimasto il grande assente di questi playoff, purtroppo per Pittsburgh.
La finale della Eastern Conference, quindi, mette di fronte Canadiens e Rangers in una serie già iniziata la notte scorsa, con gara 1 vinta agevolmente (7-2) da New York sul ghiaccio canadese. Per Montreal, ora, c’è il problema di riacquistare grinta e concentrazione dopo l’ubriacatura di emozioni seguita alla vittoria su Boston, mentre i Rangers sembrano essere già pronti. Come pronostico, dico New York in finale per 4-2.
Nessuna particolare sorpresa, invece, a Ovest: non può essere considerata tale, infatti, la vittoria dei Kings in 7 gare su Anaheim. Los Angeles aveva rimontato da 0-3 al primo turno contro San Jose vincendo quattro partite di fila, logico quindi che proseguisse di slancio, vincendo anche le prime due con Anaheim. I Ducks sono stati bravi e orgogliosi nell’andare a prendersi le successive tre (due delle quali a L.A.), portandosi avanti 3-2 nella serie. Le loro energie, però, erano al lumicino e hanno scommesso tutto su gara 6, perdendola 2-1. La serie è sostanzialmente finita lì, visto che in gara 7, pur davanti al loro pubblico, i Ducks non sono mai stati in partita: troppo stanchi loro e troppo assatanati gli avversari per un 6-2 fin troppo pesante da digerire per Anaheim. Chi, come il sottoscritto, aveva inquadrato Los Angeles come una squadra difensiva, in questi playoff dovrà ricredersi: 21 gol fatti nella serie contro San Jose e 19 contro Anaheim sono i numeri di una squadra in grande salute. Inarrestabile Marian Gaborik, autore di 6 reti e 4 assist, strepitoso (e fortunato con i pali) nei momenti caldi Jonathan Quick. I Ducks escono comunque soddisfatti della loro stagione, ma dovranno fare i conti con il ritiro di Selanne, leggendario giocatore finlandese.
Ed eccoci infine a quelli che, stante il terremoto a Est, diventano ora i grandi favoriti per il titolo (il bis, nel loro caso): i Chicago Blackhawks. Ai campioni in carica è bastato sfruttare al meglio il fattore campo per avere sempre in pugno la serie contro i Minnesota Wild, bravi comunque a dare due lezioni di hockey agli Hawks nelle gare 3 e 4, vinte rispettivamente 4-0 e 4-2. Chicago sta ritrovando strada facendo tutti i suoi campioni e sarà difficilissimo per L.A. batterla nella finale della Western Conference, tanto più che gli Hawks avranno anche qui il fattore campo a loro favore. Prevedo Chicago ancora in finale, con una vittoria piuttosto netta, 4-1.
…a questo punto.. il mio tifo si sposta su new york.. il mio pronostico su chicago.. le mie paure (da tifoso leaf) su Montreal…